MALOMBRA - Antonio Fogazzaro
- 23 febbraio 2020 Cultura

Ogni mattina alle ore 08:00 proponiamo ai nostri lettori la parte iniziale e finale di un capolavoro della letteratura universale. A cura di Antonella Di Vincenzo
INCIPIT
Uno dopo l'altro, gli sportelli dei vagoni sono chiusi
con impeto; forse, pensa un viaggiatore fantastico, dal
ferreo destino che, ormai senza rimedio, porterà via lui e
i suoi compagni nelle tenebre. La locomotiva fischia,
colpi violenti scoppiano di vagone in vagone sino
all'ultimo: il convoglio va lentamente sotto l'ampia tettoia, esce dalla luce dei fanali nell'ombra della notte, dai
confusi rumori della grande città nel silenzio delle campagne addormentate: si svolge sbuffando mostruoso serpente, tra il labirinto delle rotaie, sinché, trovata la via,
precipita per quella ed urla, tutto battiti dal capo alla
coda, tutto un tumulto di polsi viventi.
FINIS
Ma le fontane, discorrendo tra loro nella notte quieta,
dicevano che Marina era passata come Cecilia, il conte
Cesare come i suoi avi, che nuovi signori verrebbero per
passare alla loro volta e non valeva la pena di turbarsene. Quando, presso l'alba, uscì la luna e si posò sul pavimento della loggia, sulla pompa delle dracene e delle
azalee che nessuno avea pensato a rimuovere, ella parve
cercar là dentro, col suo sorriso voluttuoso, ciò che non
si trovava ancora, quella notte, nel Palazzo, ma che la
vicenda delle cose umane vi ha quindi portato: degli altri occhi da empir di chimere, degli altri cuori da muovere alla passione, invece di quelli che se n'erano appena liberati per sempre.