Pesca sostenibile e salute del mare: la battaglia di Paolo il pescatore è diventata un libro

Con la prefazione di Fulco Pratesi (WWF Italia) e Alessandro Giannì (Greenpeace), il libro va a finanziare il progetto La Casa dei Pesci, il museo sommerso ideato da Paolo Fanciulli per la salvaguardia dei fondali e contro la pesca a strascico illegale sotto costa, nel Sud della Toscana

La Casa dei Pesci – Storia di Paolo il pescatore racconta la lotta di Paolo Fanciulli, pescatore artigianale di Talamone, contro la pesca a strascico illegale sotto costa che distrugge i fondali e ha svuotato il mare dai pesci e dalla vegetazione. Raccogliendo reti sempre più vuote di pesci e piene di plastica, negli anni ‘80 Paolo ha avviato una guerra contro i pescherecci di frodo rischiando la vita, subendo minacce e soprusi fino all’essere bandito dalle aste del pesce. Paolo poteva lasciare che il mare venisse distrutto oppure reagire. Ha scelto di lottare, intraprendendo una guerra solitaria contro gruppi potenti e organizzati e ha scelto di diventare difensore dell’ambiente e divulgatore della cultura del mare, sostenendo ante litteram l’importanza della pesca sostenibile, che ha rispetto del mare e dei suoi abitanti, e diffondendo coscienza ambientale con il Pescaturismo. 

Il libro La Casa dei Pesci – Storia di Paolo il pescatore di Ilaria De Bernardis e Marco Santarelli (Palombi Editori, euro 15) non è solo denuncia, è soprattutto consapevolezza e soluzione. A difesa del mare Paolo ha ideato un progetto, La Casa dei Pesci, realizzando il suo sogno, un museo sottomarino dove statue in marmo sono sentinelle e guardiane dei fondali, dove ai pesci è concesso di vivere e riprodursi in sicurezza e alla prateria di posidonia, polmone del mare e del Pianeta, di proliferare. Arte a proteggere la natura: sculture di marmo delle Cave Michelangelo di Carrara realizzate da artisti di fama internazionale, da Emily Young, la principale scultrice britannica vivente, al romano Massimo Catalani, da Giorgio Butini a Massimo Lippi, Johann Goelles, Francesca Bonanni, Marco Borgianni, Lea Monetti e tanti altri. Le opere d’arte posate sul fondale marino sotto costa impediscono il passaggio delle reti a strascico e bloccano la pesca illegale.  A La Casa dei Pesci va ogni guadagno ricavato dalla vendita del libro. Perché il museo deve crescere. Dove ora sono le 39 opere calate a mare nel 2015 l’ecosistema marino è rinato, insieme a flora e fauna. L’obiettivo è estendere l’area protetta posando nuove sculture. La Casa dei Pesci ha dimostrato che il mare si può salvare. Ciò che è accaduto nel Sud della Toscana può essere riprodotto in qualsiasi altra parte del mondo. La Casa dei Pesci è una storia esemplare a livello globale.

 

Ilaria De Bernardis, -  ilariadebernardis@yahoo.it 

Marco Santarelli,

 

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