Sete di potere

E così ci risiamo. L'ex presidente americano Trump, convintosi del suo arresto imminente, sta nuovamente incitando la parte peggiore del suo elettorato al grido di: "Riprendiamoci la nostra Nazione", perché autoconvinto che i giudici ce l'abbiano con lui. I giudici terreni forse sì; ma quello ultraterreno certamente no, visto che ancora lo fa campare permettendo che ad accampare in siti istituzionali vi sia la teppa che nella precedente fine legislatura si era impadronita della Casa Bianca, provocando cinque morti e una vergogna che quel Paese mai aveva conosciuto. Donald ha ancora l'illusione di poter tornare al timone del Paese per procedere con il vento in poppa, navigando fra le acque perigliose di un mare infido che popolato di sirene tentatrici e attentatrici della libertà individuale possano fargli fare la fine di Ulisse e quindi rischiare di raschiare il fondo del barile trasformandolo in un maiale a causa delle arti magiche di una maga Circe. Sul versante opposto invece il Denazificatore per eccellenza e per eccedenza ha fatto una visita lampo in Crimea per recarsi a trovare bambini che non hanno ancora avuto la dubbia fortuna di venire recapitati  a genitori russi in attesa di piccoli ucraini da trasformare o sformare in uomini e donne russi che possano popolare quel grande, immenso Paese comandato a bacchetta da quel grande, immenso condottiero che ha portato alla rovina il proprio popolo con una bacchetta che lui pensava essere magica e gli consentisse di potersi annettere un Paese grande e fiero come l'Ucraina da poter comandare per procura tramite un governo fantoccio. Ma evidentemente qualcosa è andato storto come il deviato che lo guida, e la retta via abbandonata a favore di sentieri melmosi dove le grandi forze armate si sono impantanate così come lo è stato il grande Denazificatore e l'altrettanto grande suo omonimo americano. Con la differenza che quest'ultimo (ultimissimo in ogni senso tranne che nell'arrogante protervia) vive in un Paese dove la libertà d'espressione ancora esiste, persiste e resiste, mentre l'altro governa: male, un Paese che la libertà non l'ha mai avuta. Dapprima con lo zarismo, poi con lo stalinismo, e infine con il dopo comunismo.
Antonio Mecca

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