Stazione di Rogoredo 1870-in funzione

Lo stretto legame tra ferrovie e industria siderurgica a Milano aveva un nome: Rogoredo.

Lo sviluppo ferroviario moltiplicò le fabbriche produttrici di rotaie e a loro volta gli impianti siderurgici, sempre più numerosi, consentirono la costruzione di nuove strade ferrate. 

Con le linee Milano-Piacenza e Milano-Genova alla mano, progettate in precedenza dall’Impero Asburgico tra 1861 e il 1863, il giovane Regno d’Italia procedette alla loro realizzazione; una si sarebbe diretta verso Melegnano e l’altra verso Locate Triulzi.

Venne deciso di costruire la Stazione tra il capoluogo lombardo e i due paesi: era il1870. 

Per realizzarla fu abbattuta un’antichissima cascina conosciuta come il “Loco de Roboreto” già citata in un diploma di Carlomanno re d’Italia nell’ 880 D.C. In realtà pare che le stazioni fossero due perché due erano le società ferroviarie che le gestivano: la Mediterranea e l’Adriatica.

Il borgo di Rogoredo si sviluppò proprio intorno alla rete ferroviaria, richiamando dalle campagne commercianti e osti alla ricerca di nuove opportunità.

 In seguito alla definizione dell’anello ferroviario di Milano nel 1873 e alla destinazione delle derrate alimentari nei vari scali cittadini, l’area a nord della stazione di Rogoredo fu interessata da insediamenti dediti alla conservazione e al commercio di prodotti caseari.

Luigi Riva aprì la sua ferriera nel 1886; per comprendere il rapporto simbiotico tra siderurgia e ferrovie del piccolo borgo, basti sapere che i convogli entravano ed uscivano direttamente dalla sua fabbrica. 

Da allora Rogoredo non si è più fermata, vedendo sorgere molte altre industrie; forse troppe.

Negli anni ’50 del‘900 la stazione divenne ancor più importante con il sopraggiungere della Montedison e della Redaelli tanto da divenire uno scalo operaio per eccellenza al quale Jannacci dedicò la su dolce e melanconica “Andava a Rogoredo”.

I lavoratori giungevano a Rogoredo a bordo di una vera e propria icona meneghina: il leggendario Gamba de legn, la barcollante locomotiva a vapore tanto lenta quanto romantica, simbolo di tempi difficili ma genuini, che oggi si gode il meritato riposo, dopo 80 anni di onorato servizio, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.


Riccardo Rossetti

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