Stefano Donno pubblica in Ungheria

Inferni Post Umani (Poszthumàn poklok) per i tipi di AB ART Kiadò

Esce nella traduzione di Zalàn Tibor, con la cura grafica di Fàbian Istvan, la post-fazione di Halmai Tamàs, e la cura redazionale di Attila F. Balàzs, Sàndor Halmosi, Pàl Dàniel Levente, la raccolta di poesie di Stefano Donno, dal tiolo Inferni Post Umani (Poszthumàn poklok) per i tipi di AB ART Kiadò.

Scrive Laura Garavaglia (poetessa e Presidente della Casa della Poesia di Como) nel suo intervento critico per l’edizione italiana di prossima pubblicazione per i Quaderni del Bardo Edizioni: “Un libro di poesie che è la narrazione in versi di un’apocalittica visione dell’era post-umana, definita in modo significativo “Inferno”. Venti poesie, tutte numerate, come venti brevi capitoli di un romanzo, ciascuno dedicato a un ambito delle più avanzate tecnologie in un crescendo di visioni inquietanti che sembrano preannunciare lo stravolgimento totale, la nullificazione del mondo e dell’esistenza umana. Ciò che rende affascinante e originale questo libro è che il poeta Stefano Donno ha scelto di scrivere le prime quattordici poesie in lingua inglese, la lingua della tecnologia, ma in quartine i cui versi sono spesso in rima alternata o baciata: sembrano alleggerire in tono ironico temi tanto difficili da affrontare, in particolare scegliendo il linguaggio della poesia.  Ciò è evidente sin dal primo componimento, Artificial Intelligence, dove l’intelligenza artificiale viene in senso antifrastico celebrata come luce nella tenebra per poter camminare verso il divino, sapendo bene che una possibile minaccia, se consideriamo la cosiddetta Intelligenza artificiale forte, è proprio che possa seguire un proprio imperativo evolutivo. E non a caso la seconda poesia è una sorta di “ode” al robot, essere indipendente nato dalla interazione tra AI e Machine Learning,  la cui convivenza con gli  umani è possibile grazie a una combinazione di caratteristiche e comportamenti che dovrebbero favorire  l'interazione e la collaborazione armoniosa;  così come la terza è dedicata al cyborg, abbreviazione di “cybernetic organism”, essere vivente che unisce elementi biologici e tecnologici per migliorare le sue funzioni o acquisire caratteristiche che non possiede naturalmente e a cui il poeta augura

“Che tu possa trovare la tua strada e prosperare,

Possa tu raggiungere la fine del tuo viaggio,

 Quindi ecco a te, caro amico cyborg,

Possa tu trovare la tua strada e prosperare,

Possa tu raggiungere la fine del tuo viaggio,

E tutto ciò che desideri”.

L'INGLESE CANTANDO

Milano in Giallo

di Albertina Fancetti, Franco Mercoli, Alighiero Nonnis, Mario Pace
EDB Edizioni

Com'è bella Milano

di Albertina Fancetti
EDB Edizioni

L'Osteria degli Orchi

di Albertina Fancetti
EDB Edizioni