"Taccuino di uno scrittore"

Di William Somerset Maugham è stato pubblicato da poco un corposo libro di oltre quattrocento pagine dal titolo: "Taccuino di uno scrittore" che, come ben sa far presagire il titolo, tratta di una serie di annotazioni, osservazioni, descrizioni fatte da uno dei più grandi scrittori inglesi. Vissuto tra il 1874 e il 1965, morto a quasi 92 anni in Francia dove era nato a Parigi figlio di inglesi, che ha attraversato l'ultima ma non per questo meno importante parte dell'Ottocento e la prima del Novecento, che con i suoi errori ed orrori ha travolto e stravolto le vite di milioni di persone.
Avviato alla carriera medica, William, che aveva iniziato a scrivere sin da giovanissimo, pubblicò il suo primo romanzo a sedici anni ma fu con il secondo: "Liza di Lambeth", 1897, che raccolse i primi successi. Da allora l'autore inglese produsse una cinquantina di romanzi, ventiquattro commedie e moltissimi racconti, oltre a libri di viaggio, accolti con favore da critica e pubblico.
Come affermò lo stesso Maugham: "Non si può scrivere nulla di convincente se non si scrive con convinzione". L'appunto che spesso critici altezzosi muovono agli scrittori popolari è quello di abusare di certe situazioni e personaggi già abusati, senza però comprendere che chi li utilizza lo fa (vedi sopra) con convinzione, e che le persone semplici che ne usufruiscono le trovano più che adatte al loro appetito spirituale.
L'opera che a Somerset Maugham ha portato più successo è "Schiavo d'amore", pubblicato nel 1915 e da allora ristampato più volte. Ma, anche, "La luna e sei soldi", "Il filo del rasoio" e "Il mago".
Durante la prima guerra mondiale lo scrittore lavorò per il controspionaggio inglese e creò la figura letteraria di un agente: Ashenden, che pare ispirerà Ian Fleming per il suo James Bond e piacerà molto anche a Raymond Chandler, il quale il 4 dicembre 1949 così scriveva al suo editore inglese Hamish Hamilton:
"Se conoscessi Maugham, gli chiederei una copia con autografo di Ashenden".
La copia del libro Chandler la ricevette comprensiva di dedica e - sempre ad Hamish Hamilton - scriverà, il 5 gennaio 1950: "Ashenden, con la bellissima dedica, è arrivato sano e salvo... Naturalmente, gli scriverò al vecchio... Ho l'impressione che in fondo debba essere un uomo molto triste e molto solo. La descrizione del suo settantesimo compleanno è davvero tetra. È una vecchia aquila solitaria". Se a Chandler piaceva Maugham, a Maugham di sicuro piaceva Chandler, poiché lo scrittore inglese che aveva vissuto in America per molti anni e lo scrittore americano che per molti anni aveva vissuto in Inghilterra erano di gusti similari, essendo entrambi appassionati di letteratura poliziesca. Paul Auster, scrittore americano che si sarebbe affacciato al mondo della letteratura trent'anni dopo, affermava che in molti scrittori di polizieschi aveva trovato più onestà e credibilità nella stesura dei loro lavori che non in molti scrittori considerati più seri.
William Somerset Maugham morirà il sedici dicembre 1965 dopo una lunga vita ricca di soddisfazioni letterarie e pecuniarie. La sua prosa venne malgiudicata da molti, critici soprattutto, che in un'epoca nella quale nuovi scrittori quali Virginia Woolf si stavano affacciando alla ribalta letteraria con il loro stile anticonvenzionale mal sopportavano quello che si poteva definire uno stile ormai sorpassato. Sebbene il clamoroso successo di pubblico non mancasse di smentirli, perché, come scrive Maugham nel suo Taccuino: "Gli autori dei libri più venduti guardano gli scrittori letterariamente più stimati con fredda indifferenza". L'autore che vende davvero tanto non è turbato da queste ambizioni. Quando si siede alla scrivania per buttar giù uno dei suoi libri, scrive da persona ispirata, con tutto il cuore. " Perché "nessuno può scrivere un best seller in maniera forzata. Bisogna scrivere con la massima sincerità: i cliché, i personaggi banali, le situazioni trite e ritrite, le trame abusate, che in alcuni suscitano solo derisione, per l'autore non sono né banali né triti né abusati. Al contrario li considera freschi e sinceri e si dedica alle creature da lui inventate con lo stesso spirito con cui Flaubert descriveva Madame Bovary".

Antonio Mecca

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