TORNA LA CORSA CONTRO LA FAME
- 13 maggio 2024 Cultura

A maggio, in tutta Italia, 220 mila studenti corrono per combattere la malnutrizione, grazie al progetto di azione Contro La Fame, patrocinato dal Coni
9 maggio 2024 - Un movimento di 220 mila studenti “podisti” di 700 comuni italiani è impegnato, in queste settimane, in una grande corsa solidale promossa, ogni anno, all’interno degli istituti scolastici da Azione contro la Fame, organizzazione internazionale umanitaria specializzata nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile. Si tratta della “Corsa contro la Fame”, il progetto didattico, sportivo e solidale più grande al mondo, giunto in Italia alla decima edizione e patrocinato, anche quest’anno, dal CONI.
Sono oltre 1.600 le scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado che hanno scelto di aderire a un evento di sensibilizzazione e di sport che, sin dalla sua nascita, ha coinvolto in tutto il mondo più di 9 milioni di studenti in circa 67.500 scuole.
Nelle scorse settimane, l’organizzazione ha avviato un percorso didattico di sensibilizzazione in aula: più di 7.000 ore di incontri sono state tenute dagli operatori di Azione contro la Fame con l’obiettivo di illustrare ai più giovani le cause strutturali e le conseguenze della fame, una piaga contemporanea che colpisce oltre 783 milioni di persone nel mondo. Ogni scuola ha potuto, inoltre, approfondire l’argomento grazie a un kit didattico di educazione civica fornito dall’organizzazione, che quest’anno ha come Paese-focus il Bangladesh.
Dopo questa prima fase di formazione, i ragazzi si mobilitano e diventano parte attiva del progetto: tramite il “passaporto solidale”, sono loro che coinvolgono familiari, vicini di casa e amici sulle tematiche affrontate in classe. Le persone sensibilizzate potranno, quindi, fare delle promesse di donazione per ogni giro che lo studente si impegnerà a percorrere il giorno della corsa.
Il modello educativo del passaporto solidale spinge gli studenti a mettersi in azione e li porta a sviluppare capacità di comunicazione e coinvolgimento. Gli studenti che utilizzano il passaporto solidale comprendono al meglio il problema e si sentono parte della soluzione.
Con il proprio impegno, sia come ambasciatori dell’iniziativa, che come sportivi, nella corsa conclusiva del progetto, i ragazzi potranno concretamente sostenere la lotta alla fame e alla malnutrizione infantile nel mondo, un impegno che Azione contro la Fame conduce da oltre 40 anni in 55 Paesi.
Mariangela Santolli
Sono oltre 1.600 le scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado che hanno scelto di aderire a un evento di sensibilizzazione e di sport che, sin dalla sua nascita, ha coinvolto in tutto il mondo più di 9 milioni di studenti in circa 67.500 scuole.
Nelle scorse settimane, l’organizzazione ha avviato un percorso didattico di sensibilizzazione in aula: più di 7.000 ore di incontri sono state tenute dagli operatori di Azione contro la Fame con l’obiettivo di illustrare ai più giovani le cause strutturali e le conseguenze della fame, una piaga contemporanea che colpisce oltre 783 milioni di persone nel mondo. Ogni scuola ha potuto, inoltre, approfondire l’argomento grazie a un kit didattico di educazione civica fornito dall’organizzazione, che quest’anno ha come Paese-focus il Bangladesh.
Dopo questa prima fase di formazione, i ragazzi si mobilitano e diventano parte attiva del progetto: tramite il “passaporto solidale”, sono loro che coinvolgono familiari, vicini di casa e amici sulle tematiche affrontate in classe. Le persone sensibilizzate potranno, quindi, fare delle promesse di donazione per ogni giro che lo studente si impegnerà a percorrere il giorno della corsa.
Il modello educativo del passaporto solidale spinge gli studenti a mettersi in azione e li porta a sviluppare capacità di comunicazione e coinvolgimento. Gli studenti che utilizzano il passaporto solidale comprendono al meglio il problema e si sentono parte della soluzione.
Con il proprio impegno, sia come ambasciatori dell’iniziativa, che come sportivi, nella corsa conclusiva del progetto, i ragazzi potranno concretamente sostenere la lotta alla fame e alla malnutrizione infantile nel mondo, un impegno che Azione contro la Fame conduce da oltre 40 anni in 55 Paesi.
Mariangela Santolli