UNA DONNA - Sibilla Aleramo
- 05 aprile 2020 Cultura
Ogni mattina alle ore 08:00 proponiamo ai nostri lettori la parte iniziale e finale di un capolavoro della letteratura universale. A cura di Antonella Di Vincenzo
INCIPIT
La mia fanciullezza fu libera e gagliarda. Risuscitarla nel ricordo, farla
riscintillare dinanzi alla mia coscienza, è un vano sforzo. Rivedo la bambina
ch’io ero a sei, a dieci anni, ma come se l’avessi sognata. Un sogno bello, che
il menomo richiamo della realtà presente può far dileguare. Una musica,
fors’anche: un’armonia delicata e vibrante, e una luce che l’avvolge, e la
gioia ancora grande nel ricordo.
Per tanto tempo, nell’epoca buia della mia vita, ho guardato a quella mia alba
come a qualcosa di perfetto, come alla vera felicità. Ora, cogli occhi meno
ansiosi, distinguo anche ne’ miei primissimi anni qualche ombra vaga e sento
che già da bimba non dovetti mai credermi interamente felice. Non mai
disgraziata, neppure; libera e forte, sì, questo dovevo sentirlo. Ero la figliuola
maggiore, esercitavo senza timori la mia prepotenza sulle due sorelline e sul
fratello: mio padre dimostrava di preferirmi, e capivo il suo proposito di
crescermi sempre migliore. Io avevo salute, grazia, intelligenza—mi si diceva—e
giocattoli, dolci, libri, e un pezzetto di giardino mio. La mamma non si
opponeva mai a’ miei desiderî. Perfino le amiche mi erano soggette
spontaneamente.
FINIS
Mi odii, ma non mi dimentichi!
E verrà educato al culto della legge, così utile a chi è potente: amerà l’autorità
e la tranquillità e il benessere.... Quante volte afferro il suo ritratto, in
cui le fattezze infantili mi par che ora annuncino negli occhi il mio dolore,
ora nell’arco delle labbra la durezza di suo padre! Ma egli è mio. Egli è mio,
deve somigliarmi! Strapparlo, stringerlo, chiuderlo in me!... E sparire io, perché
fosse tutto me!
Un giorno avrà vent’anni. Partirà, allora, alla ventura, a cercare sua madre? O
avrà già un’altra immagine femminile in cuore? Non sentirà allora che le mie
braccia si tenderanno a lui nella lontananza, e che lo chiamerò, lo chiamerò
per nome?
O io forse non sarò più.... Non potrò più raccontargli la mia vita, la storia
della mia anima.... e dirgli che l’ho atteso per tanto tempo!
Ed è per questo che scrissi. Le mie parole lo raggiungeranno.