Bovisa-Goccia, il masterplan di Renzo Piano per ricucire il quartiere
- 26 novembre 2022 Dal Comune

"Aperto,
verde e permeabile". Renzo Piano ha presentato al
Politecnico di Milano il Masterplan Bovisa-Goccia, alla presenza del Rettore
Ferruccio Resta, del Sindaco di Milano Giuseppe Sala e dell'assessore allo
Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione della Regione Lombardia,
Stefano Bolognini.
L'intervento interessa una superficie territoriale complessiva di 32 ettari, di
proprietà del Comune (23,4 ettari) e del Politecnico di Milano (9,1 ettari) che
amplia così il proprio Campus con la realizzazione di un parco scientifico/polo
dell'innovazione con aree dedicate a servizi per gli studenti, per le imprese e
per la cittadinanza. L'inizio dei lavori è previsto per la fine del 2023, il
completamento nel 2026.
Il progetto dello studio RPBW con Renzo Piano è stato reso possibile grazie
alla donazione della Fondazione ION al Politecnico, e completa quello per
l'area dei gasometri puntando a ricucire la Goccia alla città e alla regione
attraverso interventi sulla mobilità. Sarà così attuativo il protocollo
d'intesa tra Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili,
Ministero dell'Università e della Ricerca, Regione Lombardia, Comune di Milano,
Politecnico di Milano, FNM e Rete ferroviaria italiana.
L'intervento prevede la realizzazione di venti nuovi edifici di 4 piani, di 16
metri di altezza, per un totale di circa 105.000 m2, a cui si aggiungeranno le
scuole civiche, connessi da viali alberati pedonali in un mix di funzioni che
ne faranno un quartiere vivo. Un grande asse ciclo pedonale a sud, tra
gasometri e il campus Lambruschini, unirà le 2 stazioni, Bovisa e Villapizzone,
che saranno rinnovate ed interconnesse all'intero Campus.
Accanto alle aule e ai laboratori del Politecnico, troveranno spazio le
residenze per gli studenti e un'area dedicata alle startup, in linea con i più
alti standard internazionali di connessione tra il mondo dell'università e le
aziende: 35.000 m2 destinati all'innovazione deep tech e alle sfide del
digitale e della sostenibilità. Il tutto all'insegna di un Campus accessibile,
aperto alla città e allo scambio di idee e di funzioni.
Gli edifici sorgeranno su una fascia di terreno individuata tra i gasometri e
la grande centrale termica, esempio di archeologia industriale e limite
invalicabile oltre al quale verrà preservato il bosco di 24 ettari, valorizzato
e aperto ai cittadini. Gli edifici copriranno la stessa superficie di terreno
già occupata dalla fabbrica. Si tratterà di "fabbriche bianche",
luoghi del sapere e della conoscenza, nel rispetto della tradizione e della
storia.
Il progetto, che punta alla indipendenza energetica e all'azzeramento delle
emissioni di CO2, prevede la costruzione di tre edifici per aule, cinque per
startup, una sala ipogea per conferenze, due residenze universitarie da circa
500 posti alloggio oltre alla riqualificazione di un edificio industriale
storico per il food and beverage a servizio degli ospiti del Campus.
Grandi alberi tra i nuovi volumi andranno a creare il tessuto connettivo. Il
livello a terra degli edifici del Campus sarà totalmente trasparente in modo da
permettere alle persone di vivere una esperienza immersiva nella natura.
"L'essenza di questo progetto era già scritta in quel luogo.
L'idea era già lì che non aspettava altro.
Intanto il bosco con quegli alberi maestosi.
Poi le tracce della fabbrica sul terreno, quegli antichi edifici a testimoniare
la memoria dei luoghi e il loro DNA", spiega Renzo Piano.
LE CARATTERISTICHE DEL MASTERPLAN
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L'impianto è basato su un sistema di tracciati ortogonali organizzati attorno
all'asse pedonale principale, posto a nord dei gasometri;
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l'accessibilità veicolare è minimizzata e resa periferica;
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sono 20 i nuovi edifici di 4 piani e 16 metri di altezza, per un totale di
circa 105.000 m2;
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connessioni tra gli edifici in un mix di funzioni che ne fanno un quartiere
vivo a tutte le ore del giorno;
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24 ettari di bosco senza nessuna strada o volume costruito;
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due stazioni, Bovisa e Villapizzone, saranno rinnovate ed interconnesse
all'intero Campus e assicureranno il trasporto pubblico;
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a livello della strada tutti gli edifici del Campus Nord sono
"aperti" e permeabili;
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il Campus sarà Zero energy, ovvero indipendente dal punto di vista
energetico, e Zero carbon, quindi non avrà emissioni di CO2 in atmosfera
durante il suo funzionamento;
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tutti gli edifici del Campus saranno realizzati con strutture
prevalentemente in legno. Gli alberi che saranno piantati nel Campus
restituiranno entro trent'anni la massa lignea usata per la costruzione degli
edifici.
Giuseppe Aceto