Milano sperimenta nuovi spazi e modi di lavorare per una città a 15 minuti
- 19 marzo 2021 Dal Comune
Tajani: “Per iniziare a costruire una nuova città basata sulla prossimità abbiamo bisogno di modificare i luoghi e gli spazi del lavoro con il contributo di imprese, amministrazioni e corpi intermedi”
In allegato le slides delle indagini condotte da Università Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di Milano e da Collaboriamo
Milano
ridisegna gli spazi, i tempi e i modi del lavoro per guardare al
futuro. Si è svolto questa mattina, in diretta streaming,?“Lavorare
vicino a casa - Coworking e Near working per la città a 15
minuti”,?l’incontro ideato e realizzato dal Comune di Milano
che ha messo a confronto il mondo delle istituzioni, delle
università, delle imprese e dei sindacati. Alla tavola rotonda
l’assessora alle Politiche per il Lavoro, Attività Produttive e
Commercio Cristina Tajani con Massimo Bonini, segretario generale
CGIL Milano, Vittorio Biondi, direttore Settore Politiche Industriali
e Competitività del Territorio di Assolombarda, Massimo Carraro,
founder di Rete Cowo partendo dai risultati di una serie di indagini
condotte dal Politecnico di Milano, dall’Università del Sacro
Cuore di Milano e da Collaboriamo.
“Vogliamo
essere la prima Amministrazione a sperimentare nuovi luoghi e nuovi
modi di lavorare che si?pongano in sintonia con la costruzione di
una Milano a 15 minuti e contribuiscano a?ridisegnare il modo di
vivere e fruire della città e dei suoi servizi post pandemia -
così?l’assessora Tajani - lo
smartworking ci accompagnerà anche dopo l’emergenza sanitaria.
Dobbiamo quindi lavorare su contrattazione collettiva e politiche
pubbliche in grado di limitarne gli effetti negativi, come il
confinamento domestico, ed enfatizzarne quelli positivi, come il
risparmio di tempo negli spostamenti e la migliore conciliazione tra
tempi di vita e tempi di lavoro”.La
mattinata ha preso il via con una riflessione sui risultati e sulle
tematiche emersi dalle tre ricerche che esplorano la distribuzione
dei coworking in città, la loro evoluzione e come questi possano
contribuire alla costruzione di una nuova città fruibile in 15
minuti. I tre report offrono una prospettiva integrata sul presente e
futuro possibili. Le parole chiave, che ricorrono in tutti i report,
sono: policentrismo, prossimità, ibridazione.
La prima,?“La
geografia degli spazi di coworking a Milano. Un’analisi
territoriale”??realizzata
da DAStU-Politecnico di Milano, analizza la geografia degli spazi di
lavoro dimostrando come il fenomeno dei coworking sia prevalentemente
urbano: il 51% infatti si concentra nelle 14 aree metropolitane, con
Milano che detiene il primato, ospitandone 119 nel 2021, con una
crescita del 75% rispetto al 2014. Strutture che mostrano una buona
copertura del territorio tra centro, semicentro e periferia,
sviluppandosi per lo più nelle aree periferiche e sempre
raggiungibili in meno di 15 minuti di bicicletta contribuendo così
alla costruzione di un nuovo modello di città più attenta alla
prossimità. Confrontando i dati sul traffico telefonico degli utenti
Tim, nel periodo pre e post lockdown, la ricerca ha evidenziato poi
come la mobilità tra periferia e centro sia diminuita facendo
emergere una potenziale domanda di soluzioni per svolgere attività
professionali e di svago più prossime al proprio domicilio.
La
seconda indagine,?“La
trasformazione dei coworking di Milano nell’emergenza
pandemica”, realizzata
da TRAILab-Università Cattolica del Sacro Cuore, analizza le
esperienze degli spazi di coworking durante l’emergenza pandemica e
le opinioni dei coworking manager rispetto alle direzioni di sviluppo
futuro. Le 87 interviste dirette ai responsabili degli spazi su un
totale di 127 presenti in città, hanno rivelato che il 57% ha perso
clienti durante il 2020 e il 48% ha dovuto diminuire il numero di
postazioni. Dalla crisi però emergono segnali incoraggianti: il 35%
dei gestori dichiara di aver avuto nuovi clienti proprio dal
quartiere. Cambia quindi la clientela, infatti il 52% dei gestori ha
ricevuto richieste di postazioni o uffici da aziende mentre il 37% di
avere dipendenti privati interessati a svolgere lo smart working in
ambienti diversi dalla propria abitazione. Una nuova esigenza che può
rappresentare un incentivo per istituzioni pubbliche, aziende e
professionisti per ripensare ai propri uffici e spazi di lavoro con
una maggiore attenzione alla prossimità e all’ibridazione. La
terza indagine condotta da?Collaboriamo,?guarda al futuro
delineando il profilo che dovrebbero avere i coworking nella città
di domani: cioè centri di formazione e apprendimento a disposizione
del quartiere e un vero luogo ibrido di scambio di servizi, beni,
competenze. Fondamentale, affinché i coworking di prossimità non
siano isole all’interno delle città, è l’esigenza di creare una
rete capace di rafforzare le relazioni e gli scambi, definire una
proposta comune in termini di offerta e di promozione dei servizi
proposti.
L’incontro è stato anche l’occasione per presentare
la nuova campagna di informazione?on line realizzata da?Milano &
Partners e la nuova sezione sul sito YesMilano.it? per far
conoscere ai cittadini la rete dei coworking attivi sul territorio.
Con più di 100 spazi,?accreditati presso l’elenco qualificato
del Comune distribuiti in tutte le zone della città, il capoluogo
lombardo è la capitale italiana del coworking. Alcuni molto grandi,
altri piccoli e raccolti, ognuno con la propria offerta di servizi:
sale riunioni, servizi di baby sitting, attività formative, momenti
di incontro e socializzazione. In origine erano frequentati
soprattutto da liberi professionisti, freelance, giovani creativi.
Oggi, con la crisi Covid 19 e la diffusione dello smart working,
queste realtà costituiscono una risorsa per tutti coloro che cercano
un’alternativa al lavoro da casa e ai lunghi spostamenti per
raggiungere l’ufficio. In pochi click si potranno scoprire le
realtà presenti nel proprio quartiere o consultare la mappa
georeferenziata delle città per trovare la soluzione in sintonia con
le proprie esigenze o più vicina al proprio domicilio.
La mappa,
suddivisa per quartiere, e?tutte le info sui coworking accreditati
presso l’elenco qualificato del Comune di Milano sono consultabili
su Yes
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