Palazzo Marino. Smartworking e nearworking diventano prassi per i dipendenti del Comune

Tajani: "Rendiamo stabile un nuovo modo di lavorare nella Pubblica Amministrazione, capace di ridisegnare la conciliazione vita-lavoro del dipendente"

Smartworking, nearworking e rinnovata flessibilità oraria diventano componenti consolidate della modalità lavorativa dei dipendenti dell’Amministrazione comunale. È stato approvato dalla Giunta il POLA (Piano organizzativo del Lavoro agile) che consolida il lavoro agile quale modalità lavorativa complementare all’attività in presenza, a cui si affianca anche una rinnovata flessibilità oraria in entrata e uscita oltre a un investimento in dotazione tecnologica e formazione digitale per il personale dipendente. Un piano integrato che ha come fine ultimo il miglioramento continuo della qualità dei servizi erogati e delle performance dell’Ente.
In questi mesi le linee essenziali del POLA sono state a lungo oggetto di confronto con le Organizzazioni Sindacali e di condivisione con tutto il management dell’Ente per traghettare, con il supporto di tutte le forze in campo, il Comune di Milano verso un’amministrazione più efficiente, attenta alle mutazioni dei tempi della città e del lavoro.
"Questo provvedimento – ha spiegato l’assessora alle Politiche del lavoro e Risorse umane Cristina Tajani – ci consente di passare dallo smartworking emergenziale a una modalità lavorativa del tutto nuova all’interno della Pubblica Amministrazione, proponendo, primi in Italia, un nuovo modello di vivere e lavorare in una città a 15 minuti. Grazie anche alla collaborazione con il settore privato, che metterà a disposizione alcune sue sedi per i lavoratori del Comune, poniamo le basi per un approccio innovativo che ha impatti positivi sulla sostenibilità ambientale, sul miglioramento della qualità della vita e sulla conciliazione vita-lavoro dei nostri dipendenti".
Il POLA adottato dal Comune di Milano si articola in diversi piani complementari. 
La mappatura continua delle attività smartabili, al fine di individuare i dipendenti con mansioni idonee al lavoro da remoto, il cui numero è destinato a aumentare con la progressiva digitalizzazione delle procedure e dei processi di lavoro.
Il ripensamento degli spazi, non più intesi come fissi bensì dinamici, grazie a un’offerta capillare di sedi su tutto il territorio cittadino, opzionabili su prenotazione dal lavoratore. In quest’ottica fondamentale è l’accordo stipulato con Assolombarda per la messa a disposizione di sedi di lavoro private da destinare al Lavoro agile per i dipendenti dell’Amministrazione.
L’attività di formazione condotta su tutto il personale, sia per i profili manageriali sia per gli altri dipendenti. Per l’attuazione del POLA sarà fondamentale e toccherà le "soft skills" così come le altre competenze necessarie ad accompagnare l’evoluzione digitale. La nuova modalità lavorativa, infatti, non può prescindere dalla rilettura digitale dei processi interni all’Ente siano essi atti amministrativi, procedimenti contabili o di servizio.
Il percorso include una fondamentale attenzione per l’innovazione tecnologica, a cominciare dall’adozione di un più ampio piano di cybersecurity, per proseguire con la graduale sostituzione dei computer fissi con postazioni mobili costituite da laptop e cellulari e l’adozione di programmi per il lavoro condiviso e da remoto come sistemi di videoconferenze, sistemi di archiviazione in "cloud", messaggistica condivisa etc.


Un occhio particolare anche per la comunicazione interna, volta a favorire il senso di appartenenza del lavoratore anche in condizioni di lavoro da remoto.
I primi effetti dell’applicazione del Piano organizzativo del Lavoro agile saranno effettivi già dal prossimo mese di settembre.

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