Carotaggio Adamello, Cattaneo: dal ghiacciaio dati per programmare il futuro

Presentati in Regione risultati prima fase progetto ‘Ada 270’

Carotaggio Adamello: i risultati della prima fase e le prospettive del progetto ‘Ada 270’ sono stati illustrati il 14 luglio a Palazzo Lombardia dall’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo. Un progetto che ha come obiettivo scoprire i cambiamenti per salvaguardare il clima e l’ambiente in un’ottica presente e futura. Lo studio vede l’adesione di 16 partner tra istituzioni e privati, e 2 università.
Il ghiacciaio è il più profondo d’Italia e il più a sud delle Alpi, e sorge in un Parco naturale, l’Adamello Brenta, tutelato dall’Unesco. Il carotaggio è stato effettuato nel corso di 11 giorni in un campo base a 3.200 metri di altitudine, 24 ore al giorno su turni di 3 ore ciascuno e 6 ore di riposo, a una temperatura di 24° sottozero durante la notte.

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Dati utili per programmare il futuro

“Regione Lombardia – ha spiegato Raffaele Cattaneo – ha voluto sostenere questo progetto scientifico in linea con la nostra politica ambientale. I ghiacciai hanno memoria dei cambiamenti climatici e i 225 metri di ghiaccio estratti permetteranno di leggerne la storia. Inoltre, con la posa della fibra ottica su un ghiacciaio della Lombardia è stato possibile eseguire un monitoraggio mai fatto prima a un ghiacciaio alpino”.

Carotaggio Adamello: alcune curiosità della ricerca sul campo

Ecco una sintesi delle attività svolte nella prima fase, secondo gli obiettivi fissati:

  • 225 metri totali di ghiaccio estratti (nell’iniziativa precedente erano stati 45 metri);
  • 300 spezzoni del carotaggio, da 70 centimetri di lunghezza ciascuno di 80 millimetri di diametro, trasportati al deposito centrale dell’EuroCold Lab dell’Università di Milano-Bicocca;
  • 1 nuovo sistema di carotaggio/sonda a calore;
  • 4 cavi di fibra ottica posizionati per analizzare il ghiacciaio in orizzonte e verticale;
  • 1.000 ragazzi da 55 classi collegati col campo base con circa 80 professori;
  • 0 tracce / resti lasciati sul ghiacciaio.

Studiare il ghiaccio per pianificare la gestione del territorio

“Quella che abbiamo raccolto attorno al progetto – ha detto il presidente della Fondazione Lombardia per l’Ambiente (Fla), Matteo Fumagalli – è una squadra di partner di alto livello. Vocazione della Fondazione è la realizzazione di studi e ricerche che forniscono a Istituzioni e protagonisti del territorio, come Regione Lombardia, i fattori decisivi per azioni di policymaking e attività mirate”.

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“Un risultato importante – ha concluso Raffaele Cattaneo – per la nostra Regione, per l’ambiente e per gli studi sulle evoluzioni dei cambiamenti climatici. Questo ci fa proseguire convintamente, attraverso Fla, nel sostegno a questo progetto. A conferma della necessità di proseguire il lavoro che la Lombardia sta portando avanti sui temi ambientali, sul cambiamento climatico, sullo studio della biodiversità. Sempre in un’ottica di sviluppo sostenibile e con uno sguardo al futuro e alle tecnologie innovative che ci permetteranno di studiare al meglio le evoluzioni dei nostri territori”.

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All’incontro hanno preso parte Fabrizio Piccarolo direttore Fondazione Lombardia per l’Ambiente (Fla), Massimo Maugeri assessore al Parco Adamello, Valter Maggi Università degli Studi di Milano-Bicocca, Iacopo Morosi vice responsabile ricerca e sviluppo Cohaerentia, Luca Albertelli geologo progetto Ada 270, Lino Zani coordinatore comunicazione Ada 270 (da remoto) ed Elena Guarnone head of sustainability Edison. Nel corso dell’evento hanno presentato le attività che svilupperanno nella seconda fase.

Come nel salto in lungo: costruire rincorsa per permettere salto

“Il ghiacciaio dell’Adamello – ha osservato Valter Maggi – racchiude la storia climatica e ambientale della Lombardia e delle regioni limitrofe. Capire come si è evoluto il clima e l’ambiente nel passato permette di fornire le basi per costruire scenari futuri. Per usare un esempio sportivo, è come il salto in lungo. Noi costruiamo la rincorsa per permettere ai modellisti di farei salto nel futuro”.

“L’inserimento di cavi in fibra ottica all’interno della perforazione – ha aggiunto Iacopo Morosi – permetterà di monitorare l’evoluzione temporale del profilo termico e deformativo del ghiacciaio lungo la verticale, fino a una profondità di 225 metri, con un elevato dettaglio spaziale. È la prima volta che un sistema di monitoraggio viene applicato a un ghiacciaio alpino. Dunque questo lavoro potrà fornire informazioni preziosissime. Saranno utili a geologi e glaciologi per prevedere la futura evoluzione del più grande e profondo ghiacciaio d’Italia”.

La fase che verrà

Alla luce dei promettenti esiti di Ada 270, Fla ha lanciato il progetto ‘Climada-ricostruzione Climatica e ambientale dell’area dell’Adamello e delle Alpi Centrali’, dedicato alla ricostruzione della storia climatica e ambientale delle Alpi Centrali in un contesto a scala regionale/europea.

Ricostruire impatto sulla presenza dell’uomo e le sue ricadute

La ricostruzione dell’evoluzione climatica degli ultimi secoli con particolare riguardo alle aree di alta montagna alpina significa ricostruire l’impatto sulla presenza dell’uomo, concentrandosi sui composti conservati nei ghiacciai, Adamello in primis. Si tratta in effetti di composti rilasciabili nel sistema idrico circostante. Questo impatta sugli ecosistemi di fondo valle e sulla qualità delle acque stesse, anche in considerazione dei possibili usi civili ed industriali. Fare questo significa anche andare a ricostruire l’evoluzione delle specie vegetali, indigene e aliene. Con particolare importanza per quelle a forte impatto sugli ecosistemi naturali. Infine andare anche a studiare e ripercorrere la storia degli incendi avvenuti negli ultimi secoli, fortemente legati a condizioni climatiche. Ma anche all’impatto della presenza delle comunità alpine sulle aree di montagna.

ama/gus


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