Disabilità Lombardia: 1 miliardo per garantire una vita dignitosa a tutti

Ministro Stefani e assessore Locatelli hanno presentato il nuovo Piano di azione regionale (Par)

Il nuovo Par, il Piano d’azione regionale triennale 2021-2023 relativo alle persone con disabilità, è stato presentato a Palazzo Lombardia dall’assessore di Regione Lombardia alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Alessandra Locatelli, alla presenza del ministro per le Disabilità, Erika Stefani. In linea con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con Disabilità, il Par intende perseguire l’obiettivo di una regione universalmente accessibile e inclusiva. Questo allo scopo di permettere a tutti di poter vivere una vita autonoma e indipendente. E farlo attraverso un progetto di vita condiviso dalla persona stessa e dalla sua famiglia.

Nuovo Par mette a sistema 1 miliardo di euro

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“Il nuovo Piano di azione regionale – ha dichiarato l’assessore Locatelli – mette a sistema 1 miliardo di euro per azioni concrete e strategiche alle quali partecipano tutti gli assessorati regionali ed è frutto del costante confronto con associazioni ed Enti del Terzo settore che operano sul nostro territorio. Abbiamo organizzato tavoli di lavoro e seminari durante tutto il 2021 per ascoltare e costruire insieme azioni mirate e specifiche. Tutto ciò al fine di garantire una vita dignitosa a tutti i cittadini lombardi. In particolare, sono stati definiti obiettivi e strumenti per una politica regionale che sia il più possibile omogenea, al fine di razionalizzare e ottimizzare le risorse da investire, per ampliare e replicare le esperienze virtuose già presenti sul territorio, contribuire a innovare e migliorare le politiche per la disabilità relative al ‘Dopo di Noi’ e mettendo sempre al centro la persona e il suo progetto di vita”.

Ministro Stefani: Piano risponde a esigenze dei più fragili

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“Il Piano presentato lunedì 21 febbraio da Regione Lombardia – ha dichiarato il Ministro per le Disabilità, Erika Stefani – contiene misure in grado di rispondere in maniera puntuale ai bisogni delle persone più fragili. E pianifica interventi graduali volti all’inclusione, all’accessibilità universale e al benessere dei cittadini. Si tratta di un Piano regionale che ha uno sguardo orientato dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità. Con l’obiettivo di rendere la vita più dignitosa, autonoma e indipendente. Il Piano si integra perfettamente con quanto previsto dalla Legge Delega sulla Disabilità, valorizzandone già molti aspetti. Ho potuto visitare molte realtà che operano in Lombardia e sono certa che la strada intrapresa sia quella giusta. Dobbiamo continuare a lavorare sodo chiedendo a tutto il Governo un maggior impegno. In particolare sui percorsi di formazione e inclusione lavorativa e sociale”.

Assessore: la cornice per le politiche del futuro

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“Con la presentazione di questo importante provvedimento, dunque – ha aggiunto Locatelli –  vogliamo tracciare la cornice futura per le politiche che si rivolgono alle persone con disabilità. Il focus si estende a tutte le sfere di intervento della vita quotidiana, passando dalla presa in carico della persona, agli aspetti legati alle cure di carattere sanitario, fino alla scuola, alla formazione, all’inclusione lavorativa e al tempo dedicato alla cultura, allo sport e al tempo libero. Sperimentazioni sul ‘Dopo di noi’ e ‘Vita indipendente’ caratterizzeranno interventi in grado di valorizzare le preferenze e il grado di autonomia delle persone con disabilità”.

Servizi sanitari avanzati nella Riforma della Legge sulla sanità

“Dal punto di vista delle cure sanitarie – ha continuato l’assessore – sono già previsti nel testo della Riforma della Legge sulla sanità servizi avanzati di accoglienza ospedaliera per le persone con gravissima disabilità e da questo punto di vista ci impegneremo sempre di più per rendere disponibili e capillari sul territorio i protocolli di intervento avanzati (DAMA)”.

Obiettivo: Fondo unico per le persone più fragili

“L’obiettivo – ha sottolineato l’assessore – è quello di dar vita a un Fondo unico. Ovvero uno strumento che possa davvero realizzare una vita dignitosa per le persone più fragili, ricomponendo le risorse a tutti i livelli istituzionali. E integrando quindi politiche sociali, sanitarie e sociosanitarie, in modo da garantire benessere e qualità della vita a tutti”.


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