Fontana scrive a ministri: estendere Garanzia giovani a istruzione pubblica

Contrastare la dispersione scolastica cresciuta con la didattica a distanza

Estendere ‘Garanzia giovani’ a tutto il sistema di istruzione pubblica. Lo chiede il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, insieme agli assessori Fabrizio Sala (Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione) e Melania Rizzoli (Formazione e Lavoro), in una lettera inviata  ai ministri dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e del Lavoro e Politiche sociali, Andrea Orlando.
La crisi sanitaria ha colpito profondamente il mondo della scuola, contribuendo ad aumentare il rischio di abbandono dei percorsi formativi. Per arginare il fenomeno, Regione Lombardia ritiene fondamentale mettere in campo ogni possibile azione a tutela delle giovani generazioni.
In particolare Fontana propone che la misura dedicata al recupero della dispersione all’interno del sistema di Istruzione e formazione professionale (IeFP) venga estesa al contrasto della dispersione scolastica nel sistema pubblico di istruzione.

A fianco dei giovani per non lasciare indietro nessuno

“Da sempre  – ha detto il presidente – il nostro impegno è quello di non lasciare indietro nessuno. Questo vale soprattutto per i nostri giovani rimasti fuori da percorsi di istruzione e dal mercato del lavoro”.

Con Garanzia giovani’ estesa anche a istruzione pubblica sempre più risposte alle richieste delle imprese

“Nella definizione delle nostre politiche – ha aggiunto il governatore – Regione Lombardia ha sempre avuto come bussola la creazione di nuove occasioni di occupabilità. Attraverso percorsi di formazione specifici, finalizzati a dare risposte puntuali alle professionalità richieste dalle imprese. A questo principio si richiama la ‘Dote unica lavoro’, che a sua volta ha ispirato la misura nazionale di Garanzia giovani”.

Fabrizio Sala: obiettivo è reinserire i Neet

“Uno studente su quattro – ha affermato Fabrizio Sala – si stima che abbandonerà gli studi nei prossimi mesi. Dunque la lotta all’abbandono degli studi è una nostra priorità”.

“La nostra iniziativa – ha aggiunto l’assessore all’Istruzione – punta infatti a coinvolgere tutte le istituzioni scolastiche a livello nazionale, statali e paritarie, e non solo nell’ambito della Formazione professionale. Con l’obiettivo di moltiplicare la possibilità di reinserire i giovani che non studiano e non lavorano (Neet), nella scuola”.

Con la Dad aumento della dispersione scolastica

Secondo un’indagine condotta dall’istituto di analisi e ricerche di mercato Ipsos per ‘Save The Children‘ la Didattica a distanza (Dad) ha alimentato il fenomeno della dispersione scolastica. Il 28% degli intervistati in effetti afferma che dal lockdown di primavera almeno un compagno di classe ha smesso completamente di frequentare le lezioni.

I numeri della crisi in Lombardia

A livello lombardo nel 2019, nel periodo pre-pandemia, il tasso di abbandono scolastico era dell’11,5%, con un calo dell’1,8% rispetto al 2018, quando il tasso di abbandono aveva raggiunto la punta più alta degli ultimi 5 anni superando il 13%. Tuttavia la decrescita registrata nel 2019 è stata completamente azzerata dalla sospensione della formazione in presenza.

Anche in regione cresce il tasso inattività dei giovani

Contestualmente, in Lombardia, è cresciuto il tasso di inattività dei giovani con età inferiore ai 25 anni, che dal 12,6% del 2019 è passato al 15,7% del 2020. Un dato al di sotto del livello nazionale del 19%, ma comunque molto preoccupante.

Rizzoli: formazione specifica per evitare disoccupazione

“Il nuovo Avviso di contrasto alla dispersione scolastica e formativa – ha spiegato Melania Rizzoli – è stato finanziato con 13,25 milioni di euro, grazie ai quali contiamo di raggiungere obiettivi ambiziosi. Il nostro sistema di enti accreditati è in grado di fornire ai giovani lombardi dei percorsi per ritornare in formazione e conseguire un titolo immediatamente spendibile nel mercato del lavoro. Contrastare infatti la dispersione oggi  significa evitare la disoccupazione di domani”.

Scheda di approfondimento

Garanzia giovani, soluzione anche per l’istruzione pubblica

Garanzia giovani è il Piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. In Lombardia è rivolto ai giovani tra i 16 e i 29 anni. Offre opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro attraverso dei percorsi personalizzati, in funzione di bisogni individuali.

Per la fase II quasi 100 milioni

Dal 3 gennaio 2019 è stata approvata la fase II del Programma che ha una dotazione finanziaria di 99,7 milioni di euro, ricevuti da Anpal quale Autorità di gestione del Programma operativo nazionale Iniziativa occupazione giovani (Pon Iog).
La fase I, realizzata tra 2014 e 2017, ha visto la presa in carico di oltre 100 mila Neet, portando il 91% di loro a entrare o rientrare nel mondo del lavoro.
Il 50% dei presi in carico con garanzia giovani  ha trovato occupazione
La Fase II, avviata nel 2019 e tutt’ora in corso, ha già dato riscontri molto positivi. I giovani presi in carico dai servizi per l’occupazione sono oltre 40 mila. Di loro, quasi il 50% (19.011), è entrato o rientrato nel mondo del lavoro e ben 14 mila con un contratto. La Lombardia è infatti la prima regione in Italia per numero di contratti di lavoro incentivati.

La posizione del Consiglio europeo

L’estensione di garanzia giovani al sistema di istruzione pubblica chiesta al Governo nella lettera inviata da Fontana e dai due assessori sarebbe anche perfettamente in linea con la Raccomandazione del Consiglio europeo del 22 aprile 2013 agli Stati membri sull’istituzione di una Garanzia per i giovani.

Gli impegni Ue

Il documento ha posto in effetti le basi per l’istituzione del Programma comunitario ‘Youth Employment Initiative‘ che esorta i Paesi a “garantire che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni ricevano un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale”.

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