Lavoro e inclusione, Lombardia in prima linea con strumenti concreti

Iniziativa con associazione Cometa di Como e con l’iberica Tempe Apsa

Si è chiuso con il saluto del presidente della Regione Lombardia e dell’assessore alle Politiche sociali lo ‘scambio culturale’ previsto dal programma Erasmus+ della ‘Cátedra de Discapacidad y Empleabilidad‘ dell’Università ‘Miguel Hernandez’ di Elche nella provincia spagnola di Alicante. Protagonisti una trentina di ragazzi diversamente abili dell’Associazione Cometa di Como e di Tempe Apsa, una realtà che sviluppa attività per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità.

Presidente: lavoro rende felici, Regione è dalla vostra parte

“Sono contento – ha detto il governatore – dell’esperienza che avete vissuto, questa è la strada giusta. L’hanno detto i ragazzi e l’hanno ribadito gli educatori: il lavoro è qualcosa che rende la persona felice e consapevole della bellezza della vita. È bello se si fa qualcosa, se si può donare agli altri, se si ha la possibilità di confrontarsi. Quindi, mi fa piacere che voi abbiate intrapreso questa strada. Che stiate percorrendo questo percorso. E noi saremo sempre pronti a realizzare qualunque tipo di iniziativa che vi possa aiutare a fare ancora di più. A ottenere ancora più risultati. A essere ancora più felici della vostra vita e consapevoli della gioia e dell’impegno che mettete nelle vostre attività. E aggiungo che l’assessore alle Politiche sociali vi pensa sempre, mi parla sempre di voi e della vostra realtà e quindi avete un amico in più e un compagno in più”.

Assessore: puntare su inclusione per inserimento lavoro ragazzi disabili

“Quello di oggi – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali – è stato un bellissimo e preziosissimo momento di incontro e confronto. Nei mesi scorsi ho avuto l’occasione di conoscere le attività di Cometa e di apprezzare la loro straordinaria capacità di offrire a tutti i ragazzi occasioni di inclusione lavorativa. Il lavoro rappresenta un importante fattore di riconoscimento sociale. E l’inclusione, anche nel mondo lavorativo, è uno degli obiettivi perseguito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Il confronto con modelli attivati anche in altri Paesi è importante per riuscire ad attuare politiche che siano in grado di garantire sempre di più a questi ragazzi percorsi di vita autonomi e indipendente”.

Esperienze che fanno da traino per istituzioni ed enti

Regione Lombardia – ha sottolineato l’assessore – da tempo è in prima linea nel sostenere percorsi di inclusione sociale, formativa e lavorativa. Il lavoro è un punto di partenza fondamentale per dare ai ragazzi e alle loro famiglie maggiori certezze circa il futuro. Abbiamo ancora molto lavoro da fare insieme, ma le energie che si sprigionano da queste bellissime esperienze fanno da traino per istituzioni ed enti del Terzo settore stanno già tracciando la strada per un futuro migliore”.

Alessandro Figini: partnership fra realtà con lo stesso obiettivo

“Si è trattato – ha spiegato il responsabile del punto vendita ‘For&From‘ – di un progetto molto interessante sulla disabilità intellettiva. Ci ha consentito di creare uno scambio fra due realtà che hanno lo stesso obiettivo. Tempe Apsa, che prepara i ragazzi ad entrare nel mondo del lavoro con un corso annuale all’Università, cercava  un partner già forte su questo aspetto e così è nata questa partnership che ha consentito ai nostri ragazzi di conoscere l’esperienza spagnola e viceversa”.

Alessandro Mele: Lombardia aiuta a offrire opportunità inserimento lavoro a ragazzi disabili

Alessandro Mele, direttore generale di Cometa, ha sottolineato la parte di ‘visione’ che contraddistingue questo progetto. “Stiamo imparando da questi ragazzi – ha concluso – che la famiglia è allargata. Tutti loro ci hanno detto di sentirsi in famiglia. Da qui un’idea di famiglia e di socialità che la Regione Lombardia sta ampliando grazie ad una serie di politiche. Politiche che, anche attraverso strumenti come la Dote, ci permettono di offrire maggiori opportunità non solo trovando un lavoro, ma anche un contesto di vita. Perché questi ragazzi hanno sì bisogno di trovare un’occupazione, ma anche di avere un contesto e di diventare adulti”.

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