Malghe regionali, Rolfi: inizia cessione a Enti locali, svolta federalista
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- 30 dicembre 2020 Dalla Lombardia
La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, i criteri e le modalità di attuazione del trasferimento di malghe e alpeggi regionali al patrimonio degli enti locali.
Svolta di tipo federalista
“Una svolta federalista - ha sottolineato Rolfi - per coinvolgere enti locali e comunità montane nella gestione di queste strutture; si potranno, infatti, valorizzarle ulteriormente in ottica di sviluppo di tutta l’agricoltura di montagna”.
“Il trasferimento di competenze - ha aggiunto l’assessore - avverrà in base a progetti di valorizzazione dei beni; secondo criteri di territorialità, sussidiarietà, adeguatezza e capacità finanziaria. Un provvedimento concordato al tavolo regionale dedicato al comparto”.
Malghe regionali alla gente di montagna
“Proseguiamo - ha confermato il responsabile dell’agricoltura lombarda - il percorso intrapreso due anni fa per assegnare le malghe alla gente di montagna; favorendo l’aspetto territoriale e locale dei progetti”.
L’ente locale, a seguito del trasferimento, disporrà del bene nell’interesse della collettività; sarà tenuto a favorirne la massima valorizzazione funzionale.
Concessioni quinquennali
Il trasferimento è subordinato alla verifica e alla valutazione di un progetto di valorizzazione. La concessione sarà quinquennale e comporta per il concessionario l’obbligo di mantenere la destinazione d’uso e di attuare il progetto di valorizzazione proposto.
Se ben gestito, il bene passerà al patrimonio dell’Ente locale
Infatti, in caso di esito positivo della valutazione, Regione Lombardia potrà trasferire il bene a titolo gratuito al patrimonio indisponibile dell’ente locale.
Valorizzato ruolo delle Comunità e degli agricoltori
“Vogliamo legare di più la gestione di questi beni ambientali, culturali ed economici agli agricoltori, - ha commentato Rolfi - responsabilizzando e valorizzando le comunità locali. Si tratta di presìdi che sorgono in luoghi difficili da raggiungere. Se ben gestiti, possono valorizzare il lavoro degli agricoltori”.
Promuovere multifunzione, vendita diretta prodotti e turismo con malghe regionali
“Più concretamente - ha precisato l’assessore regionale - penso alla promozione della multifunzionalità, la vendita diretta in malga, il collegamento con i percorsi ciclo-turistici. Penso, altresì, alla promozione del turismo eno-gastronomico, grazie ai prodotti lattiero-caseari, di cui molti sono Dop”.
Malghe e alpeggi di proprietà regionale interessate dal provvedimento:
Bergamo
Azzaredo a Mezzoldo; Costa del Palio a Morterone e Brumano Lc/Bg; Foppabona a Introbio e Valtorta Lc/Bg.
Brescia
Campei de sima a Toscolano Maderno; Campiglio di fondo a Toscolano Maderno; Campolungo a Bienno; Casinetto - Poffe a Bovegno; Cigoleto - Stabil solato a Bovegno;
Covalo a Ono S. Pietro; - Dos Boscà a Valvestino; - Faisecco a Bienno; - Glisuner a Angolo Terme; - Padone a Angolo Terme; - Prato della noce a Vobarno - Rosellino Val di Frà a Esine; - Rosello a Esine; - Scandolaro a Esine; - Stabil Fiorito a Bovegno; - Vaia a Bagolino; - Val Gabbia a Berzo inferiore; - Valle delle Cerese a Tremosine; - Valle dell’Orso a Gianico; - Vesta di Cima a Gargnano.
Como
Bedolo a Schignano; Gotta a Peglio Intelvi; Monte Rai a Canzo; -Nava-Comana a Schignano; - Piotti Terz’Alpe a Canzo.
Sondrio
Boron a Valdidentro So; Capello a Delebio; Culino a Rasura; Dosso Cavallo a Bema; Legnone a Delebio; Luserna a Delebio; -Pioda Remoluzza Cameraccio a Val Masino; - Zocca a Val Masino. (LNews)
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