PARERE SU VIA MASTERPLAN
- 02 ottobre 2020 Dalla Lombardia
Regione invia a Ministero Ambiente
È stato inviato, nel rispetto delle scadenze, dall’assessorato all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia al Ministero dell'Ambiente il parere sulla procedura di VIA nazionale (Valutazione di Impatto ambientale) in merito al Piano di sviluppo aeroportuale Malpensa 2035. Il parere trasmesso, tra gli altri, valorizza le osservazioni e i pareri espressi dagli Enti, tra questi i Comuni del CUV (Comitato Urbanistico Volontario) oltre a diversi Comuni dell'area, che si sono riuniti lunedì 28 settembre in Regione alla presenza del presidente della Regione e degli assessori all’Ambiente e Clima alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile e al Territorio e Protezione civile.
Sintesi
“Questo
documento rappresenta una sintesi di tutti gli elementi e le
osservazioni espresse dagli Enti coinvolti nel Piano di sviluppo
dell'aeroporto di Malpensa - ha spiegato l’assessore
all’Ambiente e Clima che coordina il tavolo di consultazione con
gli Enti locali - ma per poter esprimere un parere più
completo necessitiamo di ulteriori integrazioni e approfondimenti,
che il parere della Regione chiede vengano forniti dal proponente
Sea. Questo in considerazione delle analisi tecniche fatte da
Regione Lombardia, ma anche del confronto avviato con il
territorio, che proseguirà anche nelle prossime settimane con il
coinvolgimento di Sea”.
Consumo
di suolo
All'interno del documento emergono
i seguenti punti che andranno il Ministero dell’Ambiente dovrà
ulteriormente approfondire: la necessità di una Valutazione
Ambientale Strategica (VAS); la verifica dell'attuazione delle
misure di mitigazione a cui si subordina lo sviluppo
dell'aeroporto; la coerenza con la Pianificazione del Parco del
Ticino. Inoltre, bisognerà rivedere le previsioni di crescita del
traffico aeroportuale alla luce degli attuali andamenti di
traffico, in quanto l'emergenza sanitaria avrà inevitabili
ripercussioni sugli scenari prospettati.
Ampliamento
Cargo City
Tra i punti, emerge anche il tema del dimensionamento
dell’ampliamento di Cargo City. Hanno scelto le aree a sud del
sedime che, essendo libere, prevedono un utilizzo di suolo libero,
che guarda poco ai criteri ambientali; lo stesso vale per la
realizzazione di strutture pensate per migliorare il rapporto tra
aeroporto e cittadinanza, che andrebbe a impattare sull’area tra
la Valle del Ticino e la Valle Olona. In questo senso, occorrerebbe
valutare localizzazioni alternative. O all'interno del sedime
aeroportuale o in aree già antropizzate.
Impatto
economico
Il Masterplan inoltre prevede la
realizzazione di uffici, strutture alberghiere, tutte all'interno
del sedime aeroportuale. Senza un'adeguata valutazione degli
effetti sul sistema economico, infrastrutturale e sociale del
territorio e senza valutare adeguati interventi mitigativi e/o
compensativi. Infatti, toglierebbe agli Enti locali non solo la
possibilità di ricadute economiche positive (oneri di
urbanizzazione, IMU, posti di lavoro), ma anche la possibilità di
coordinare uno sviluppo organico. Nel rispetto delle norme
urbanistiche e ambientali. Inoltre, il ‘Masterplan SEA 2035’
dovrebbe coordinarsi con il “Masterplan intercomunale per la
rigenerazione delle aree delocalizzate”. Per non creare
sovrapposizioni e conflitti tra lo sviluppo interno al sedime
aeroportuale e le attività di valorizzazione delle aree
delocalizzate. Compromettendo le potenzialità di sviluppo esterne
al sedime, in capo alla proprietà pubblica e diminuendo il valore
del patrimonio pubblico dei terreni extra sedime.
Confronto
con il territorio
“Al di là delle osservazioni
puntuali - ha concluso l’assessore all’Ambiente
- quello che chiediamo a Sea è un confronto con il
territorio. Per concordare insieme alle amministrazioni interessate
uno sviluppo armonico sia dell’aeroporto sia della più vasta
area in cui è collocato”.
fsb