Terapie intensive

Nessun ‘documento riservato’ su gestione ‘posti letto’

In relazione all’articolo pubblicato il 14 gennaio dal Corriere della Sera (intitolato ‘Rianimazioni, preparatevi a riattivare 500 posti letto in 48 ore’: la lettera alla Regione Lombardia’), il Coordinamento delle Terapie Intensive di Regione Lombardia smentisce di avere inviato alla Regione una lettera con cui chiede di “attendere e non occupare letti di terapia intensiva per altre attività sanitarie non-Covid”. Non esiste alcun ‘documento riservato’ inviato dal Coordinamento ai vertici regionali.

Piano espansione prevede possibilità di aumentare terapie intensive

È certamente vero – ha spiegato il Coordinamento – che, poiché gli indicatori epidemiologici indicano una ripresa dell’epidemia, si sta predisponendo un piano di espansione che prevede la possibilità di aumentare in tempi rapidi il numero di posti letto intensivi dedicati ai pazienti Covid. Non è, invece, stata data indicazione a “non riconvertire alcun letto all’attività di routine”. Anzi il numero di letti intensivi per pazienti non-Covid è progressivamente aumentato nel corso delle ultime settimane.

Sforzi tesi a garantire a tutti i pazienti il massimo livello di assistenza

Fin dall’inizio dell’epidemia, gli sforzi degli anestesisti-rianimatori lombardi hanno teso a garantire a tutti i pazienti, il massimo livello di assistenza. Sia a quelli affetti da Covid sia da altre patologie. Utilizzando tutte le risorse disponibili.


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