SALONE DEL LIBRO DEL 15 MAGGIO - 1
- 16 maggio 2020 Eventi
Una sintesi di temi e interventi
Sembra che il Salone del Libro sia sempre andato in onda su internet anziché negli stand, dal vivo e di persona, come è sempre stato.
Da utente di alcune conferenze di oggi, l'organizzazione complessiva è stata buona. Qualche piccolo ritardo sul programma proposto ma è tutto nuovo e sperimentale. Compensano la competenza degli ospiti e l'interesse per i temi trattati.Il primo giorno si è aperto con l'intervista della scrittrice Valeria Parrella a Samantha Cristoforetti.
Lo spunto era il romanzo di Calvino Le città invisibili in cui l'autore immaginava Marco Polo che raccontava all'imperatore dei Tartari le città del suo sconfinato impero.
Ne è nata una riflessione su quanto l'astronauta dell'ESA ha osservato da lassù, dalla Stazione Spaziale Internazionale, durante la sua permanenza di circa 6 mesi. Si è parlato del rapporto tra vicino e lontano.
Per la Cristoforetti, autrice del libro Diario di un’apprendista astronauta, non sono concetti antitetici ma in dialogo.La distanza della stazione spaziale dalla Terra è sempre di 400.000 chilometri. Cambiano i sentimenti e le immagini che il pianeta offre durante il sorvolo.
La stazione spaziale, infatti, compie un'orbita ogni 90 minuti. C'è l'affetto che si prova passando sopra a un luogo che si conosce, immaginando di abbracciare le persone care. C'è il senso di pace che suggeriscono gli oceani.
Si è poi parlato del tempo che lassù diventa relativo. Alba e tramonto si susseguono più rapidamente che sulla Terra.
Il discorso si è fatto via via più ampio fino alla considerazione che la missione spaziale è servita a staccarsi dalle piccole cose di cui non abbiamo bisogno. Un ritorno all'essenzialità.
Tornando all'attualità, la nostra astronauta conclude dicendo che il virus ha fatto di noi degli astronauti. Il mondo è cambiato.Sta a noi scoprire cosa in meglio e cosa in peggio.
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