Scollamenti Reclusi
- 26 marzo 2019 Eventi
![](http://static.sevendaysweb.com/1487/2019/03/26/139101/xscollamenti-temporali.-relazioni-impreviste-tra-arte-moda-e-lifestyle.jpg.pagespeed.ic.hxfd4xv7h7.scale-to-max-width.856x.jpg)
Partendo dal progetto “Scollamenti Temporali" di Giulio Ceppi l'arte è entrata nelle carceri, dall’Ucciardone a San Vittore. In Triennale la presentazione delle opere dei detenuti.
Martedì 26 marzo, alle ore 18:00 nei locali della Triennale di Milano sono stati presentati i collages realizzati dai detenuti delle carceri dell’Ucciardone (Palermo) e di San Vittore (Milano), che hanno partecipato ai workshop condotti da Giulio Ceppi e curati da Fortunato D’Amico.
Un gruppo di detenuti hanno raccontato, con una sorprendete efficacia visiva, la propria storia attraverso la contaminazione giocosa e provocatoria del collages, partendo dal progetto “Scollamenti Temporali. Relazioni impreviste tra arte, moda e lifestyle”, ideato dall’architetto milanese.
Come gli originali realizzati da Ceppi, anche i collages creati dai detenuti, fatti spesso a quattro o a sei mani, giocano con due tipi di frammenti: parti di immagini che riproducono capolavori e opere note della storia dell’arte, dal Duecento al Moderno, e ritagli di pagine di riviste che illustrano campagne e servizi di moda, dando vita a relazioni fluide, aperte e imprevedibili tra arte e fashion.
Ingresso libero
Martedì 26 marzo, alle ore 18:00 nei locali della Triennale di Milano sono stati presentati i collages realizzati dai detenuti delle carceri dell’Ucciardone (Palermo) e di San Vittore (Milano), che hanno partecipato ai workshop condotti da Giulio Ceppi e curati da Fortunato D’Amico.
Un gruppo di detenuti hanno raccontato, con una sorprendete efficacia visiva, la propria storia attraverso la contaminazione giocosa e provocatoria del collages, partendo dal progetto “Scollamenti Temporali. Relazioni impreviste tra arte, moda e lifestyle”, ideato dall’architetto milanese.
Come gli originali realizzati da Ceppi, anche i collages creati dai detenuti, fatti spesso a quattro o a sei mani, giocano con due tipi di frammenti: parti di immagini che riproducono capolavori e opere note della storia dell’arte, dal Duecento al Moderno, e ritagli di pagine di riviste che illustrano campagne e servizi di moda, dando vita a relazioni fluide, aperte e imprevedibili tra arte e fashion.
Ingresso libero