Un nome e più funzioni per ogni punto sensibile

Continua l’esplorazione della nostra circolazione energetica attraverso i punti che si affacciano all’esterno del corpo.

 In giapponese questi vengono chiamati Tsubo, e l’ideogramma con cui si rappresenta il termine ricorda un vaso con un coperchio sopra, a significare la preziosa funzione di contenitore e punto di contatto: contenitore di essenza vitale e punto di contatto con la circolazione dell’essenza stessa. In articoli precedenti abbiamo incontrato  tsubo con nomi che evocano aspetti del paesaggio interno ed esterno del nostro corpo. Ci sono anche nomi più legati alla specificità della loro funzione: ad esempio Vescicola biliare 21 (Jin Shin Do 20), si chiama “Bagaglio eccessivo” e si trova sul bordo anteriore del muscolo trapezio, 1 o 2 pollici dalla base del collo, sulla linea che separa la parte anteriore da quella posteriore del corpo. Si esercita pressione verso il piede opposto per alleviare problemi del collo e delle spalle, mal di testa, nervosismo; aiuta l’andamento del parto e la produzione di latte materno; libera dagli stati di irritazione e stress. Non si stimola in gravidanza.
Un altro bellissimo nome è “Lucentezza degli occhi”: si tratta del primo tsubo del meridiano di Vescica urinaria (VU 1 o JSD 37) e si trova vicino all’angolo interno degli occhi; viene premuto verso l’osso in alto. Stimoliamo questo punto per: ipersensibilità degli occhi, disturbi della vista, regolazione della lacrimazione, cefalea frontale, regola il ritmo sonno/veglia.
Ma ci sono anche tsubo considerati veri e propri ufficiali di guardia che sorvegliano il confine esterno del nostro territorio/corpo, a difesa contro ogni possibile invasione (che sia da batteri o virus o atmosfere fisiche e psicologiche che potrebbero nuocere alla persona). E’ questo il caso di Triplice Riscaldatore 5, o JSD 26, “Barriera esterna”, che si trova due pollici sopra la piega esterna formata piegando il polso, in un piccolo nodo muscolare tra radio e ulna. Il punto serve a riequilibrare il corpo rendendolo più forte e capace di resistere in condizioni avverse. Naturalmente esiste anche una “Barriera interna” (Mastro del Cuore 6 o JSD 27, due pollici sopra la piega del polso al lato opposto dell’avambraccio), che concede alla persona la capacità di essere vulnerabile, ma con cautela! Auguri per un buon anno di benessere a tutti i lettori, che invitiamo a visitarci di persona e sul sito.
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