CALUNNIE AL PD MILANO METROPOLITANA
- 20 febbraio 2020 La voce delle forze politiche
Quartapelle: "Cerno dovrebbe dimettersi"
"Tommaso Cerno ha provato a chiedere scusa
a metà, ma non basta. Magari gli basterà a evitare una querela per aver
dato dei mafiosi alla segretaria del PD di Milano. Ma le sue scuse di
ieri non gli basteranno per far cambiare l’opinione che i milanesi hanno
maturato su di lui. Eletto il 22 febbraio 2018, in due anni ha preso la
parola nell’aula del Senato tre sole volte, e ha partecipato al 4,67%
delle votazioni. Non può dire che tutte le sue assenze siano motivate da
ragioni di salute: per esempio nella giornata di ieri non si è
presentato a votare in Senato ma ha avuto tempo di andare alla
trasmissione Un giorno da pecora a concionare in modo
sconclusionato e avvilente. Anche a Milano non si è mai visto: dopo
l’elezione non ha fatto neanche un'iniziativa nella città che lo ha
votato, nonostante in campagna elettorale avesse promesso di trasferirsi
a Milano, di aprire un ufficio a Milano e di essere presente nel
collegio. L’unica volta nella quale i milanesi hanno sentito parlare di
lui in questi due anni è per le sue assenze, per la posizione
stravagante sulla TAV e per gli insulti che ha rivolto al PD di Milano.
Le
sue frettolose scuse di ieri non gli basteranno a farci cambiare
l’opinione rispetto alla sua maleducazione: gli insulti rivolti alla
segretaria del PD di Milano restano e sono stati censurati non solo da
tantissimi militanti e dirigenti del PD che stimano e sostengono Silvia
Roggiani, ma dagli stessi esponenti milanesi del nuovo partito di Cerno,
Italia Viva.
Le sue scuse a metà non basteranno a risolvere la
vertenza legale con la federazione di Milano. Tommaso Cerno, al momento
dell’accettazione della candidatura, nel gennaio 2018, aveva firmato un
impegno a contribuire alle spese del Partito che lo ha eletto. Dalla
federazione gli sono arrivati vari solleciti, a partire da agosto 2018, a
onorare i suoi impegni, e poi è partita una azione legale il 10 luglio
2019, ben prima delle sue dichiarazioni contro la TAV che Cerno
strumentalizza e usa per motivare una presunta campagna politica nei
suoi confronti.
Come elettrice milanese, come esponente del PD, come
candidata che con lui ha fatto alcune iniziative elettorali, sono
sconcertata dal comportamento di Cerno. Se avesse dignità per sé stesso e
rispetto per i suoi elettori dovrebbe dimettersi". Così in una nota la
deputata milanese del Partito Democratico Lia Quartapelle.