I VOSTRI PROIETTILI, LA NOSTRA VERITÀ

Abbiamo ricevuto il seguente messaggio dalla sezione ANPI di Dergano e pubblichiamo

Chiariamolo subito: ci fate e ci avete fatto paura. Sono proiettili e riceverli non spaventa solo i cretini. Quindi sì, siamo spaventati per la nostra incolumità e quella dei nostri figli. Quindi sì, abbiamo svuotato le case dei nostri bambini e cambiato le nostre abitudini. E sì, sappiamo che non è un’esercitazione, sappiamo che i proiettili sono veri e che è un avvertimento. Che non scherzate. E tranquilli, qui di seguito, non è che ora troverete parole di coraggio che fanno rima con sparateci o boiate del genere, per il semplice fatto che sappiamo che sapete ammazzare. Lo fate e non è che le nostre penne possano granché confronto alle vostre armi. Che siete degli assassini lo sappiamo molto bene e lo sappiamo per il semplice fatto che scriviamo di voi e lo facciamo perché crediamo che persone come voi debbano essere arrestate, fermate, disarmate e messe in galera. E i vostri proiettili questo ci confermano. Siete pericolosi e andate fermati. Noi fermarvi non possiamo, però, e forse qui vi sorprenderemo almeno un po’, neppure noi possiamo fermarci. E badate bene, non ci potete fermare intanto perché siamo tanti. Estreme Conseguenze, al di là del o dei nomi che leggete in calce a ogni articolo, è un lavoro di un gruppo di giornalisti. Non c’è nessuno sparuto freelance mandato al massacro. Tutte le nostre inchieste sono condivise e a tutti gli articoli si lavora gomito gomito. C’è un’intera redazione alle spalle. Da noi nessuno è da solo. E vedete, non siamo neppure solo noi, perché tra testate saremo pure competitivi, ma sappiamo fare gruppo. Quindi i proiettili mandati a un giornalista, sono i proiettili mandati a tutti i giornalisti e una penna non sappiamo se può far male quanto o più di una spada, ma tante penne valgono un po’ di spade. Quindi fate bene ad aver paura di noi, perché se non ne aveste non stareste a perder tempo con buste e polvere da sparo. Quindi sì, abbiamo capito che vi abbiamo fatto paura e no, non ci fermiamo e, sappiatelo, non c’è nulla di eroico, siamo donne e uomini normali. Come tutti quando capitano cose del genere, siamo andati dalle forze dell’ordine e ci siamo messi sotto la loro protezione. E se oggi ne scriviamo non è perché crediamo che i proiettili siano medagliette da ostentare e non è neppure per quel vizio che abbiamo nel sangue che ci impone di scrivere, far cronaca, anche di noi stessi. No, ne scriviamo per il nostro unico vero editore, il lettore. Le donne e gli uomini che ci leggono lo devono infatti sapere quanto costa ogni nostra riga, quanto pesa, quanto vale, quanto fa paura e a chi. Perché le lettrici e i lettori sono la nostra difesa più grande. La nostra voce si propaga solo nel tam tam, nella circolazione delle notizie. La nostra difesa più grande è questa, è che quel che scriviamo non si fermi in un computer, ma finisca nella rete e diventi patrimonio. È così che ci difendiamo. 
Siete, care lettrici e cari lettori, il nostro giubbotto antiproiettile più efficace e del giubbotto abbiamo ben bisogno perché non abbiamo alcuna vocazione al martirio. Quindi sì, ogni volta che ci leggete, ci difendete perché sappiamo che se i giornalisti sono tanti, lo sono ancora di più i lettori e non sono mai stati prodotti così tanti proiettili e buste per recapitarne uno a ognuno di voi. 
Quindi signori assassini, ci spaventate con le vostre minacce, ma non ci fermiamo. Non ci fermiamo perché questo è il nostro mestiere, che si traduce, molto terra terra, anche con il fatto che noi campiamo scrivendo e quindi per sfamare quelle nostre famiglie che voi avete spaventato, ci tocca scrivere e per difenderle scriverne di più, indagare e disarmarvi con la verità. 
Sappiamo anche che non fate paura solo a noi. Sappiamo che il nostro format annunciato ai quattro venti, non andrà in onda perché faceva paura. Sappiamo che i vostri proiettili sono per noi, ma anche un messaggio a chi ci sostiene e sì, qualcuno lo avete spaventato così tanto da farlo fuggire, però anche in questo caso, ci sono lettrici e lettori che ci sostengono a ogni click, che ci sostengono con i loro messaggi, talvolta dandoci notizie su di voi e quindi, lo vedete, proprio non siamo soli. 
Perciò, proiettili o non proiettili, soldi o non soldi, noi siamo qui, qui a scrivere di voi, perché questo sappiamo fare.
William Beccaro

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