GIUSEPPE UNGARETTI - IL PORTO SEPOLTO

Mariano il 29 giugno 1916

Anche noi oggi veniamo continuamente raggiunti dai numeri dei contagiati, da quello dei morti, e dei guariti. Da alcuni dei loro nomi, di gente che abbiamo conosciuto, di amici, di parenti. E dalla nostra coscienza riemergono ricordi, nascono rimpianti, e ci consola solo una preghiera. Poi la luce ci riporta alla realtà.
E viviamo l'oggi.




Il porto sepolto

Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde

Di questa poesia
mi resta
quel nulla
d’inesauribile segreto.