LA RIBELLIONE DELLE MASSE - PARTE IV

Cap 1) Il fenomeno dell'agglomeramento

1930! Le città sono piene di gente: segno dell'avvento delle masse al pieno potere, cioè a quel livello di vita che prima era riservato alle élite. L'uomo-élite e quello che esige molto e accumula sopra di sé difficoltà e doveri. L'uomo-massa vuole solo godere dei vantaggi che i sacrifici delle generazioni precedenti hanno messo a sua disposizione.

Cap. 2 e 3) L'ascesa del livello storico e l'altezza dei tempi.

Il livello storico è salito nel senso che le masse hanno raggiunto il livello di vita, piaceri e diritti prima riservati alle élite; e questo fatto alle sue radici nelle idee di alcune minoranze del 1700, nelle quali è affermato questo principio: “per il solo fatto di nascere l'uomo ha certi diritti fondamentali uguali per tutti.” L'ascesa delle masse sul palcoscenico della storia può essere un pericolo gravissimo oppure il presupposto di grandi possibilità positive.

Ma quale criterio possiamo prendere per giudicare il livello di civiltà di un tempo storico? In molte epoche si è parlato dell'età dell'oro agli inizi del 900 (belle époque) si pensò di essere arrivati nella pienezza dei tempi (e invece si era vicini a una catastrofe)

l'età dell'oro è quello della massima tensione vitale; il cammino è meglio delle soste (Cervantes).

Il nostro tempo? È superiore agli altri è inferiore a sé stesso: orgoglioso e timoroso, incerto.

Cap. 4) l'aumento della vita

la vita si è resa effettivamente mondiale: i Sivigliani seguivano sui giornali la conquista del Polo (e noi la conquista della luna). Giornale e schermo…( noi TV e computer),  possibilità di comperare (e noi consumismo, di sapere, di viaggiare).

 

Cap. 5) Un dato statistico

Dal 1800 al 1914 la popolazione europea ascende da 180 a 460 milioni. A tale massa di uomini si è potuto solo insegnare le tecniche della vita moderna (auto eccetera) ma non si è riusciti ad educarla, Cioè a spiegare che il funzionamento della società è legato a problemi tradizionali e complessi. E così il potere pubblico è controllato dal potere della massa e vive alla giornata. Cit. 7 (pag. 44)

 

Cap. 6) comincia la vivisezione dell'uomo massa

L'uomo-massa è quello che dà libera espansione ai suoi desideri vitali., questa possibilità è un dono messo a sua disposizione dalla democrazia liberale e dalla tecnica del secolo diciannovesimo. L'uomo-massa dimostra la più assoluta ingratitudine verso tutto ciò che ha migliorato la sua esistenza.

E’ è come un bimbo viziato e ignorante che considera le automobili elementi della natura, come il sole che spunta ogni mattina. (Citazione 8 pagina 51)

Cap. 7) Vita nobile e vita volgare

Vita nobile è quella di chi si appella a una norma superiore a lui,  al cui servizio si pone liberamente. Vita volgare è quella di chi è soddisfatto di sé e si ritiene superiore a tutti. E cita Goethe : “ vivere a proprio gusto e da plebeo., l'animo nobile aspira a un ordine e alla legge”. ( Cit. 9 pagina 53 e citazione 10 pagina 54)

Cap. 8 )  L'intervento violento delle masse

Poiché l'uomo-massa a causa dell'ignoranza e dell'orgoglio e sordo al dialogo (fondamento della civile convivenza) passa all'azione diretta  (prima era ultima ratio ora e prima ratio ) cioè alla violenza  in tutti i campi ( tangente, sesso, pubblicità)

 (Citazione da 11 pagina 59 a 16 pagina 63 65)

Cap. 9) Primitivismo e tecnica

L’uomo-massa è un primitivo ignorante e presuntuoso che gode di tutti i prodotti della tecnica e non fa nulla per sostenere la tecnica, la ricerca, è come un selvaggio dell'africa centrale che si serve dell'auto e dell’aspirina senza sapere come possano esistere.

Cap. 10) Primitivismo e storia

L'uomo-massa è un primitivo che non tiene conto della storia,  cioè delle radici che hanno prodotto i frutti di cui si ciba. E allora rischia di fare rivoluzioni antistoriche, ingenue, come quella fascista o quella comunista. Non può o non vuole capire che il liberalismo è successivo al non-liberalismo e che nella storia non si può tornare indietro. Si può soltanto digerire il liberalismo e perfezionarlo.

Cap. 11) L’epoca del signorino soddisfatto

L'uomo massa e come un signorino soddisfatto che segue tutti i suoi capricci, sprecando ciò che gli altri hanno accumulato prima di lui non si preoccupa degli altri e del futuro e si permette tutto, come figlio di famiglia. (Citazione 17 pagina 93)

Cap. 12) La barbarie dello specialismo.

Lo specialista è un saggio-ignorante. Saggio per quel frammento di universo che conosce e ignorante riguardo a tutto il resto.  (Citazione 18 pagina 99 e citazione 19 pagina 100)

Cap. 13°)  Il maggior pericolo: lo stato

In una società ordinata la massa non può agire da sé stessa ma deve riferirsi a minoranze eccellenti. La massa può agire da se stessa solo con linciaggio. Dove trionfa la massa, trionfa la violenza. Alcuni secoli fa il potere sociale prevaleva sul potere dello Stato ma dal 1848, quando la borghesia è andata al governo, lo stato si è sempre più rafforzato e oggi la statizzazione è il maggior pericolo per la civiltà. Lo statismo è la forma superiore che assumono la violenza e l'azione diretta costituita a norma. Attraverso lo stato le masse agiscono da sé stesse.

 

PARTE SECONDA

Cap. 14°)  Chi comanda nel mondo?

Risposta:i comanda chi ha il sostegno dell'opinione pubblica.

Il comando che si basa solo sulla forza non è autentico e non può durare. Talleyrand disse a Napoleone: “con le baionette sire si può fare tutto tranne una cosa sederci sopra.” A volte, però l'opinione pubblica non esiste: allora la forza bruta prende il suo posto. Chi comanda nel mondo? L'Europa non comanda piu, perché è demoralizzata, nel senso che è priva di una morale,  che consiste sempre in un compito.  America e Russia(1930 !)  non comandano in quanto sono solo camuffamenti della civiltà europea.

L'Europa è come un'aula scolastica dalla quale si è allontanato il maestro, colui che mantiene l'ordine proponendo un compito duepunti gli alunni non fanno altro che capriole.

Chi vive una vita nobile, o comanda o ubbidisce. Per la realizzazione di un'ideale che è oltre la vita.

Chi è demoralizzato vive una vita volgare: né comanda né ubbidisce.

L'Europa può tornare alla guida morale del mondo se diventa una comunità sovranazionale

(citazione 20 pagina 137)

La città, la polis è nata come SUN OIKiA, cioè accordo di vivere insieme, superando il limite cellulare della famiglia; così deve essere di ogni nazione e della comunità sovranazionale. lo stato è una realtà complessa e difficile, un Plebiscito quotidiano (Renan).

Dunque unica salvezza per l'Europa e fare gli Stati Uniti d’Europa.

L'opera di Ortega la ribellione delle masse, termina con un capitolo brevissimo, di sole quattro pagine che contiene il messaggio di fondo.

Cap: 15°) Il vero problema.

Il problema: L'Europa è rimasta senza morale. Non è che l'uomo-massa disprezzi la morale antiquata a vantaggio di un'altra che si annunzia; ma è che il centro del suo regime vitale consiste precisamente nell'aspirazione a vivere senza sottoporsi a nessuna morale punto

Chi non ha una morale non è amorale ma immorale.

A mio giudizio l'opera di Ortega è una splendida lezione di filosofia morale che dopo circa sessant'anni (oggi: un secolo !) conserva gran parte della sua freschezza e della sua validità.

Appunto in questi ultimi tempi sembra che l'opinione pubblica prenda coscienza del fatto che la mancanza di morale è la causa di tutti i disordini sociali del nostro tempo: razzismo, frodi di ogni genere, delinquenza organizzata, terrorismo, inquinamento. latitanza dei governi, tangenti, assenteismo, caos sindacale, servizi sociali inadeguati, violenze di ogni genere.

Ai telespettatori che hanno avuto la pazienza di ascoltare questa chiacchierata fino in fondo grazie e forse arrivederci.

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