I RACCONTI DEI LETTORI

LA PARTITELLA SERALE

- Ma chi se ne frega se non viene. A me quello sta proprio qui, sullo stomaco.
- Non dirlo a me, la volta scorsa mi ha fatto andare proprio in bestia. Però, almeno adesso possiamo giocare la Scopa in quattro, dopo tante serate passate a fare la solita Briscola fra noi tre!
- Ah, parlate voi... e cosa devo dire io che ci ho giocato sempre in coppia. Non capisce il gioco, non ricorda le carte, tutte le volte che gli schiaccio l'occhio non riesce mai a capire che ho il sette in mano. E quando si gratta l'orecchio non significa proprio niente.
- Ma come? Gli schiacci l'occhio? E noi, fessi, che non ci siamo accorti mai di niente. Allora avete sempre barato queste sere: è questo che ci stai dicendo?
- Quale barato e barato. Anche voi due qualche segnetto ogni tanto ve lo fate. E adesso non venite a dirmi che non è vero.
- Che segnetto, oh!
- Lascialo perdere, dai! Anche se hai sempre la coppola calata sugli occhi, gli altri ti vedono quando alzi la faccia e ti mordi il labbro di sotto, per farmi capire che potresti fare scopa o che hai in mano il Settebello.
- È proprio per questo che volevo dargli uno schiaffone in faccia ieri sera a questo fesso che non si vede arrivare. A un certo punto, ha visto che mi mordevo un labbro e deve aver pensato che ti stavo facendo qualche segno di intesa. Da sotto al tavolo mi ha rifilato un calcione nella gamba facendo finta di niente; e mi ha fatto anche male. Quello è proprio un idiota, date retta a me. Il Settebello ce l'aveva il suo compagno di gioco, qui presente, che ha dovuto lasciarlo pure sul tavolo, eh, eh, eh... La prossima volta gli do una di quelle sberle che gli faccio saltare via la dentiera dalla bocca.
- Oh, ma quel rimbambito proprio non arriva!
- Quello è talmente rintronato che non riesce neppure ad allacciarsi le scarpe da solo, ve lo dico io... e quando ci riesce vorrebbe addirittura il premio Nobel.
- Sì, premio Nobel! Glielo do io il premio Nobel la prossima volta che mi fa perdere perché non capisce che ho in mano un bel sette di Denari. Rimbambito lo è eccome. Purtroppo, siamo rimasti in pochi della nostra età qui a Cala La Briscola e ci dobbiamo accontentare. Io mi sarei già trovato un altro compagno se fosse stato possibile, ma dove lo troviamo un altro per giocare a Scopa dopo cena!
- Beh, che facciamo allora? Io ho fumato già tutto il sigaro e quel deficiente non si vede ancora. Rimandiamo a domani sera e ce ne andiamo tutti a dormire?
- Ma no, entriamo lo stesso. Facciamo una Briscola fra di noi e ci scoliamo una birra alla faccia sua. Tanto questo bar, ormai, resta aperto soltanto per noi la sera dopo cena.
- E va bene, entriamo...
- Ueh... ma eccolo qua sto fesso!!! E tu che ci fai qua? Noi eravamo fuori ad aspettarti e tu sei già qui al tavolo comodamente seduto!
- Sì, sono arrivato un po' prima stasera, e fuori faceva freschetto. Che volete... il mio vicino mi stava facendo arrabbiare col suo televisore ad alto volume e così sono uscito di casa in anticipo.
- Vado a prendere un mazzo di carte dal barista, così cominciamo. Siamo già in ritardo... se no a che ora andiamo a dormire.
- No, no, le carte le ho prese già io, quando sono arrivato. Le ho qui in tasca. Le ho anche mischiate mentre aspettavo. È tutto a posto, possiamo cominciare. Dai, faccio il mazzo io in questa prima mano, così mi passa il nervosismo.
- Eh? Hai capito che furbo il tuo compagno di gioco! E questo sarebbe il rimb... Questo sarebbe quello con cui non vorresti giocare... Non fatemi parlare, vah! Dammi qui le carte che le mischio di nuovo io.
- Come sarebbe a dire? Chi è che non vuole giocare con me?
- Ma no, lascialo perdere. Questo scherza sempre, tu ancora non lo conosci bene. Barista, quattro birre qui al tavolo, per piacere!
- Forza cominciamo con la prima mano...

Mattina seguente. Notizia di apertura del giornale radio regionale:
“Un triste raggiro è stato messo a segno ieri sera, in località Cala La Briscola, da un ottantenne a danno di tre suoi coetanei. L'uomo, un forestiero arrivato in paese da pochi giorni, si era unito agli altri tre della comitiva per qualche partitella serale a carte fra nonnini. Al momento propizio, quando erano rimasti soli nel bar in cui giocavano, ne ha approfittato per ipnotizzare i compagni seduti al tavolo, agitando davanti ai loro occhi un sette di Denari che reggeva fra le dita. Si è fatto consegnare orologi e portafogli e se l'è svignata alla chetichella dalla porta d'ingresso principale.
Ad accorgersi del fattaccio è stato il barista, quando è rientrato nel locale, dopo essere uscito a fumare una sigaretta nel cortile retrostante. Intanto, il maldestro nonnino si era già dileguato, mentre gli altri tre, rimasti seduti, apparivano ancora storditi e con lo sguardo catatonico.
I Carabinieri della vicina Stazione hanno subito aperto un'indagine ma, a quanto pare, il truffatore ha già fatto perdere le proprie tracce”.

Leonardo Schiavone