CORONAVIRUS: COSA DICONO LE PRIME AUTOPSIE

I danni ai polmoni sarebbero un effetto secondario

Nella giornata del 03 maggio, alcuni quotidiani riportano i dati delle prime autopsie condotte sui deceduti da coronavirus.

Si tratta di un campione di settanta persone esaminate all'ospedale Sacco di Milano e all'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo.

Fino a oggi si è detto che il danno maggiore è a carico dei polmoni.

Dalle autopsie, invece, sembra emergere un primo, serio danno al sistema circolatorio con conseguente formazione di trombi. Il sangue, quindi, circola a fatica e non riesce, una volta arrivato ai polmoni, a fare in modo che la ventilazione avvenga in maniera corretta.

Uno dei primi esperti ad arrivare a questa conclusione è stato il cardiologo Giampaolo Palma di Salerno. Lo riporta La Città, Quotidiano di Salerno e Provincia in un articolo su internet del 14 aprile 2020

L'ipotesi non aveva avuto grande seguito, almeno fino ai dati diffusi oggi.

Il covid sarebbe quindi una malattia infiammatoria del sangue che si può affrontare con farmaci che prevengono la formazione dei trombi. Uno dei principi attivi utilizzabili a questo scopo sarebbe l'eparina, un anticoagulante normalmente prescritto e che non ha un costo esorbitante.

Seguiremo gli sviluppi di questa nuova scoperta.

 


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