I PENDOLARI DICONO BASTA !
- 27 febbraio 2018 Cronaca

Trenord, Ferrovie Italiane, Regione Lombardia incatenano il tempo dei pendolari con ritardi e soppressioni continue dei treni.
Stazione di Porta Genova, 26 febbraio ore 18.00 flash mob organizzato dall’Associazione Mimoal. I rappresentanti dell’Associazione e pendolari dei vari treni della linea Milano-Mortara-Alessandria hanno manifestato incatenandosi simbolicamente davanti all’atrio della stazione come forma pacifica, ma determinata di protesta, per i continui disagi che gli utenti subiscono. L’Associazione si è costituita in forma spontanea nell’estate dello scorso anno, si è presentata ufficialmente il 21 gennaio di quest’anno e si è incontrata con Trenord, Rfi e Regione Lombardia sottolineando i continui disservizi e disagi della linea ferroviaria. Ci sono stati rassicurazioni, impegni ma la situazione non è migliorata e ha raggiunto l’ennesimo livello di criticità la scorsa settimana con numerosi soppressioni per guasti a treni e passaggi a livello, da qui la decisione di abbandonare tavoli inutili e cambiare strategia con la protesta pubblica.
La catena lunga 15 metri a cui si sono incatenati i pendolari rappresenta i minuti, le ore, i giorni che lavoratori, studenti e comuni viaggiatori trascorrono contro la propria volontà sui treni fermi o aspettando treni che non arrivano. A ritardi e soppressioni seguono sovraffollamenti di carrozze, la qualità di vita è persa. C’è chi perde il proprio posto di lavoro per i continui ritardi o perde l’appuntamento per un colloquio, una visita medica, una lezione in ateneo. “Viene rubato tempo di vita e lavoro a migliaia di persone oneste che pagano le tasse, l’abbonamento al treno e al parcheggio in stazione, che sceglie di non usare l’auto per non inquinare ulteriormente. Adesso basta - replicano i dimostranti - a pochi giorni dal voto che cosa hanno da dire i futuri consiglieri regionali? Siamo stanchi di un governo del territorio che si ostina a non intraprendere azioni risolutive ma a stare a guardare i problemi che si aggravano di giorno in giorno”
GIUSI DE ROMA