IL VIRUS IN CINA: LA SITUAZIONE
- 22 gennaio 2020 Cronaca
La diffusione e le misure preventive
Il
contagio dovuto al nuovo coronavirus
che
si è diffuso a partire dalla città di Wuhan il mese scorso ha
raggiunto gli Stati Uniti con una prima vittima a Washington. Questo
conferma che l'infezione colpisce le vie respiratorie e si trasmette
da persona a persona.
La situazione in Asia parla di 6 vittime in
Cina e di altri casi di contagio in Thailandia, Giappone, Corea del
Sud e Taiwan.
Massima allerta in tutti gli scali del mondo per
gli spostamenti verso la Cina dovuti alle festività del Capodanno
previste fino al 2 febbraio. Molti aeroporti si sono infatti dotati
di scanner che permettono di controllare la temperatura corporea.
A
Fiumicino, in particolare, è previsto che i passeggeri compilino
anche una scheda con i luoghi visitati nel corso del viaggio.
Da
una prima riunione dell'OMS e del Centro Europeo per la prevenzione
non ci sono, al momento, motivi di allarme per l'Europa. La
situazione viene costantemente monitorata dagli ispettori inviati sul
posto e nelle riunioni dei prossimi giorni si deciderà quali altre
misure adottare.
Intanto sulla Repubblica del 22 gennaio
l'inviato a Pechino riferisce dell'assenza di misure particolari ma
solo i raggi X per le valigie nella stazione ovest della città da
cui transitano ogni giorno migliaia di persone. Si vedono solo le
mascherine usate da quasi tutti i viaggiatori.
Un aspetto colpisce
rispetto all'epidemia di Sars del 2003: l'atteggiamento delle
autorità politiche che in questo caso non hanno nascosto il
fenomeno.
Sui motivi che rendono l'Asia un terreno favorevole per
le nuove epidemie si è invece espresso il prof. Robert Peckam
dell'università di Hong Kong. In particolare la sua attenzione si è
concentrata sui mercati all'aperto, i così detti wet
market
(mercati bagnati, ndr).
Spesso situati in strade molto strette e sovraffollate, hanno la
caratteristica di esporre insieme animali vivi di tante specie
diverse ed esotiche, e altri macellati al momento ancora carichi di
liquidi. Le condizioni igieniche sono quello che sono.
Come
eventuali infezioni si trasmettano all'uomo non è ancora chiaro, ma
l'usanza particolarmente apprezzata di assaggiare il sangue
dell'animale appena uccisa offre già una possibile spiegazione.
Infine l'urbanizzazione delle città con la creazione di vere e
proprie megalopoli ha fatto sì che le epidemie si propagassero con
una velocità sorprendente.