IN CITTA’ SONO SBARCATI GLI AMERICANI

No, non si tratta dello sbarco dell’aprile del ’45 che pose fine alla II Guerra Mondiale. Questo è uno sbarco pacifico, ma soprattutto culturale. Dal 27 settembre a domenica 4 marzo 2018 è possibile visitare la mostra “NASA – A HUMAN ADVENTURE”. NASA è l’acronimo di National Areonautics and Space Administration, ovvero Ente Nazionale per le Attività Spaziali e Areonautiche.

Abatar e John Nurminen hanno allestito, su un’area di 1500 metri quadrati, una mostra mozzafiato. Protagonista è la NASA e il sogno che l’uomo cerca di realizzare da sempre: l’esplorazione dello spazio, lassù, oltre il cielo, tra le stelle. 
La mostra è stata inaugurata dall’astronauta della NASA: Maurizio Cheli, nativo di un paesino della provincia modenese, di quasi sessant’anni. La sua è stata, non ci sono dubbi, una carriera “Stellare”: nominato astronauta nel 1994, ha compiuto quasi 380 ore di volo spaziale,  4500 ore di volo su velivoli differenti, è stato insignito della medaglia d’argento al valor aeronautico  e ha conseguito innumerevoli brevetti di aerei e elicotteri militari.
Abatar e John Nurminen hanno basato l’organizzazione della mostra su due fattori: rendere la mostra affascinante non solo per i bambini, ma  per un’intera famiglia e promuoverne l’allestimento in tutto il mondo. I risultati hanno dato loro ragione: dal 2011 a oggi la mostra itinerante è stata visitata da milioni di persone. La tappa italiana è stata allestita presso lo Spazio Ventura XV, in via Giovanni Ventura 15 (Zona Lambrate).
La mostra fa rivivere le stesse emozioni provate la notte del 20 luglio 1969, quando per la prima volta un essere umano sbarcò sulla luna. È stato stimato che quasi un miliardo di persone al mondo guardarono alla televisione l’evento. 
La mostra è stata suddivisa in sei aree: Country Entrance, Sognatori, La Corsa allo Spazio, Pionieri, Resistenza e Innovazione.
Appena varcata la soglia d’ingresso dello Spazio Ventura, l’adrenalina sale a 1000,  il cuore comincia a battere forte, ed esaltati più che mai si cammina sulla passarella che, nel 1972, i tre astronauti, dell’Apollo 17, percorsero per scendere sulla luna.
Ma questo è solo l’inizio. Passando da un’area all’altra, si ha modo di rendersi conto di come l’uomo da sempre abbia sognato di raggiungere pianeti lontani e altre forme di vita extraterrestri: da Luciano di Sanosada che già nel II secolo A.C. immaginava un viaggio sulla luna, a  Leonardo Da Vinci o a Jules Verne che ne ha romanzato la realizzazione. Si arriva, poi, ai residui del missile balistico a lungo raggio B2 e la riproduzione in scala 1 a 10 del veivolo Saturn V che, a tutt’oggi, viene utilizzato per trasportare gli astronauti.  Possono essere visionati, inoltre, quasi 300 strumenti e oggetti che hanno caratterizzato la vita della NASA: tute spaziali, alimenti liofilizzati, oggetti personali, navicelle spaziali  e la riproduzione in scala 1 a 1 del  RRV , il veicolo utilizzato per muoversi sulla luna.  Si arriva, poi, al pezzo forte della mostra: la riproduzione in scala 1 a 1  della capsula Mercury che portò il primo astronauta sulla luna.  La mostra è aperta tutti i giorni della settimana dalle 10 alle 19.30. Sono previsti anche degli ingressi straordinari:   24 e 31 dicembre dalle 10 alle ore 14; 25 dicembre e 1 gennaio dalle 14.30 alle 19.30.
Flavio Fera

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