ITALIANI, SU LA TESTA
- 06 gennaio 2020 Cronaca
Il nostro grande passato è il fondamento del nostro futuro Su 125 Paesi, Italia, per l'Unesco, primo Paese insieme alla Cina per patrimonio di beni culturali. La difesa della lingua italiana primo e fondamentale passo per salvaguardare l'identita' culturale del nostro Paese.
Intervista di inizio anno 2020 al presidente di Assoedilizia e dell' Istituto Europa Asia, Achille Colombo Clerici.
Italiani, su la testa.
L'Italia
è l'unico Paese del mondo occidentale, fra quelli che vantano una ultra
millenaria civiltà, che riesca ad influenzare ancora, a livello
mondiale, la cultura contemporanea.
I
campi nei quali si esplica la nostra sfera di influenza sono molteplici:
letteratura, arti figurative, eleganza e stile, (pensiamo
all'automobilismo, alla sartoria e alla moda, alla gioielleria,
all'architettura) scienze naturali e mediche, tradizioni, cinema, musica
leggera, enogastronomia, know how tecnologico.
Non
trascuriamo il retaggio storico in campo monumentale, letterario,
filosofico, musicale, artistico e le bellezze naturali e paesaggistiche.
Dalla
lista del patrimonio mondiale di 125 Paesi elaborata dall’ UNESCO
risulta che l’Italia è il Paese che detiene, a pari merito con la Cina,
il maggiore patrimonio culturale del mondo, in termini di monumenti,
musei, chiese, monasteri, palazzi e castelli, ma anche di beni
paesistici e paesaggistici. Seguono Spagna, Francia, Germania.
In
conclusione. La cultura italiana affonda le sue radici in un passato
ultra bimillenario ed è ancora vitale e determinante nel processo di
formazione della cultura contemporanea. E studiando il passato,
riusciamo a comprendere e affrontare il futuro.
Eravamo all'apice della presenza storica duemila e più anni fa e lo siamo tuttora.
Quella
italiana peraltro è la base della civiltà cristiana nel mondo
occidentale. Per converso, la Chiesa ha sempre fortemente aiutato
l'italianità a conservare la sua identità al vertice storico mondiale.
Il
più potente "collante" e "alveo" culturale che ha permesso questo
prodigioso risultato è stata la lingua, che ha mantenuto una linea di
continuità, pur nella evoluzione delle diverse epoche, ed è stata un
determinante fattore di identità. Essa è quindi un prezioso patrimonio
da salvaguardare, dalla minaccia di contaminazioni che possano
provocarne il declino.
Oggi,
per la prima volta nella nostra storia, gli italiani, per parlare anche
tra loro, usano l'inglese: si comincia con gli anglicismi e gli
americanismi dell'aziendalese e si finisce con il cercar di parlare
nella lingua di Shakespeare, Faulkner ed Hemingway e non piu' in quella
di Dante, Petrarca e Manzoni, evoluzione, sintesi e sublimazione delle
diverse lingue popolari in cui si sono sempre espresse le comunità
locali.
Questo
è il vero segnale di una possibile rottura con il passato e una
minaccia alla continuità ed alla rilevanza della nostra cultura.
Quanto
all'Unione Europea essa ci offre, non un'area culturale comune nella
quale possa trovare espressione significativa anche la nostra cultura,
ma solo un mercato comune di ordine economico. E questo aspetto, se non
corretto, può essere solo il preludio di un appiattimento culturale
molto negativo.
SCHEDA DEL PATRIMONIO AMBIENTALE, CULTURALE, ARTISTICO D’ITALIA
Questa
una sintetica scheda, elaborata dal Cescat-Centro studi casa ambiente e
territorio di Assoedilizia, sul patrimonio ambientale, culturale,
artistico d’Italia.
- 100.000 chiese, cappelle, pievi, basiliche, cattedrali, templi
- 2.400 castelli iscritti al catasto
- 90.000 palazzi di rilevenza storico-artistico-monumentale di cui 42.000 vincolati.
- 250.000 vedute, belvederi, luoghi-paesaggio di particolare pregio
- 540 borghi storici, di cui 193 con meno di 2.000 abitanti
- 35.000 ville
- 3.000 musei
- patrimonio arboreo di 12 miliardi di alberi (200 ogni abitante; 40.000 per chilometro quadrato )
- 24 parchi nazionali che coprono oltre 1,5 milioni di ettari tra terra e mare pari al 5% del territorio nazionale
-
6 milioni di ettari (pari al 20% del territorio nazionale) di aree
sotto il controllo pubblico, di cui 871 sotto il controllo di Stato,
Regioni e Provincie (parchi regionali o provinciali), tra coste, cime,
terre e aree marine.
- 8.000 chilometri di coste con 171 porti turistici (105.000 ormeggi).
- 4.000 Teatri
In tale contesto, un ruolo particolare viene svolto dalla Lombardia.
Essa
si pone, per numero di abitanti, per capacità imprenditoriale e
culturale, sullo stesso piano di Paesi quali Svezia, Belgio, Austria e
Svizzera. Conta 1500 associazioni, ed è prima al mondo nel volontariato,
fattore di sviluppo morale, civile, sociale ed economico. Dodici
università, 2200 biblioteche, 330 musei e altrettanti teatri, mostre di
valenza mondiale.
Le
Università producono e trasmettono conoscenza puntando a uno sviluppo
non solo economico, ma di miglioramento della qualità del vivere.
Possiamo, grazie ad esse, attirare ingegni - come fece la Milano del
Rinascimento con Leonardo da Vinci - per rinvigorire questo momento di
particolare rinascimento che sta vivendo la nostra regione.