MEZZI DI TRASPORTO: CAOS O CAMBIAMENTO?

Lettera dei gestori lombardi al Ministro dei Trasporti

Se si ragiona in prospettiva e ci si sposta al mese di settembre, il problema di garantire la distanza sociale sui mezzi di trasporto, assume contorni preoccupanti.

Dopo l'estate, infatti, dovrebbe riprendere l'attività delle scuole e della maggior parte degli esercizi commerciali e degli uffici.

Se la regola per viaggiare rimane la distanza sociale si pongono due ordini di problemi: Chi vigila sugli accessi e come evitare gli assembramenti in banchina e alle fermate degli autobus.

Questo è lo scenario che devono aver immaginato Arrigo Gana, direttore generale ATM e presidente di Agens (Agenzia confederale dei trasporti e servizi, ndr) e Andrea Gibelli, presidente di Ferrovie Nord e Asstra (Associazione Trasporti, ndr).

Tanto da scrivere una lettera al Ministro dei trasporti chiedendo che:

"[...] l'introduzione di un criterio di funzionamento del trasporto pubblico fondato sul distanziamento di un metro debba lasciare il passo a un criterio incardinato sull'obbligo di utilizzo delle mascherine, da parte degli utenti, rigorosamente applicato".

Questa la prima soluzione proposta.

Si potrebbe affiancare il mantenimento di quote importanti di smart working e di didattica a distanza per ridurre il numero degli utenti.

Il trasporto pubblico "dimezzato" è un tema che riguarderà tutte le città, non solo in Italia.

Da più parti si chiedono chiarimenti e indicazioni per tamponare un massiccio ricorso all'automobile con evidenti ricadute sul traffico e sull'inquinamento.

Se l'uso della sola mascherina, a parità di capienza di metropolitane e autobus non fosse sufficiente o sicuro, bisognerà ripensare l'intero comparto dei trasporti.


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