BUDU
- 27 ottobre 2019 Cultura
Ore 20 - L'ora della fiaba
Il bambino tutto nero il Sssserpe e gli animali del giardino.
Un tenero
serpentello di nome Sssserpe striscia tranquillamente nel giardino di
casa sua, anzi, nel giardino della casa di Luca.
Luca è un
bambinello di 12 anni, tutto nero, ma stranamente con un papà e una
mamma bianchi come il latte.
Questa è una
delle domande che Sssserpe si pone giornalmente:
"Come ha
fatto questo bimbo a nascere nero con mamma e papà bianchi?".
È una giornata
calda in piena estate, il giardino è verde e stanco. Stanco di
subire questo sole, bello ma implacabile ”vogliamo un po'
d'acqua!!”, urlano i ciuffi d'erba, “basta sole!”.
Intanto Sssserpe
striscia stancamente tra un ciuffo d'erba sonnecchiante e un altro
annoiato, si bea del caldo e del secco e giracchia in cerca di
qualcosa da mangiare.
Sssserpe non è
molto grosso, ma è piuttosto lungo, diciamo lungo come il braccio di
Luca.
È un po' meno
nero, ma colorato con delle meravigliose strisce gialle che lo
avvolgono a spirale, partendo dalla testolina per terminare sulla
punta della coda. È fiero dei suoi cerchi. Nessun serpentello di
paese è così colorato e ciò fa di lui il più bello della grande
famiglia dei serpentelli di paese.
Dopo molto
strisciare, Sssserpe si apposta sul davanzale della finestra. La
cameretta di Luca si trova proprio al piano terra della graziosa
casetta. Un saltino ed eccolo! Spaparanzato e pronto all'ascolto...
infatti, il miglior passatempo di Ssserpe è stare a origliare i
fatti umani, per poi pettegolare con gli amici del giardino.
Proprio quel
giorno, Sssserpe, vede mamma Adele entrare nella cameretta di Luca e
consegnargli una lettera, dicendo: "È per te, tesoro".
Uscita la mamma,
Luca si sdraia sul letto e inizia a leggere la lettera ad alta voce.
Caro Budu, qui in
Nigeria la vita scorre lenta e triste. Non si riesce a mangiare e a
curarsi, non si riesce neppure a studiare, non ci sono maestri.
Tu queste cose le
sai, non voglio intristirti, ma desidero che tu possa mantenere vivo
il ricordo di come si vive quaggiù.
Il sapore e
l'odore della miseria, è vero, lasciano il cuore aperto, ma molte
volte chi riesce a fuggire da questa condizione si dimentica di cosa
e di chi ha lasciato.
Scusami Budu,
sono cattiva, credo che la penna abbia scritto da sola con la mano
della gelosia e del dispiacere. Il dispiacere di non averti più qui
con me.
L'Africa è
rimasta come l'hai lasciata, nel male, ma anche nel bene. Le nostre
case sono ancora lì, in mezzo alla nostra piana dove giocavamo
felici, in compagnia del sole che spacca le pietre e delle giraffe
che litigano per contendersi una foglia verde, come il colore dei
tuoi occhi.
Lo stagno dove si
abbeverano gli elefanti, dove noi giocavamo spruzzandoci con
quell'acqua fangosa e calda, è ancora qui, accompagnato dalle notti
calde e profumate, invase dalla luce della nostra luna.
Budu... l'Africa,
come tu sai, è un paese strano. Si vorrebbe odiare ma non ci si
riesce. La natura ci costringe ad amarla, anche se noi uomini
facciamo di tutto per rovinarla!
Diventa grande e
studia, studia e impara un sacco di cose e poi torna da noi, l'Africa
e la tua amica Kirki, ti aspettano.
Ciao, tua kirki
Mac
(continua domani alle ore 20,00)