IL PIACERE - Gabriele D'Annunzio
- 24 gennaio 2020 Cultura
La letteratura universale a cura di Antonella Di Vincenzo
INCIPIT
L'anno moriva, assai dolcemente. Il sole di San Silvestro spandeva non so che tepor velato, mollissimo, aureo, quasi primaverile, nel ciel di Roma. Tutte le vie erano popolose come nelle domeniche di Maggio. Su la
piazza Barberini, su la piazza di Spagna una moltitudine
di vetture passava in corsa traversando; e dalle due piazze il romorio confuso e continuo, salendo alla Trinità de'
Monti, alla via Sistina, giungeva fin nelle stanze del palazzo Zuccari, attenuato.
FINIS
Andrea fuggì, quasi folle. Prese la via del Quirinale,
discese per le Quattro Fontane, rasentò i cancelli del palazzo Barberini che mandava dalle vetrate baleni; giunse
al palazzo Zuccari.
I facchini scaricavano i mobili da un carretto, vociando. Alcuni di costoro portavano già l'armario su per la
scala, faticosamente.
Egli entrò. Come l'armario occupava tutta la larghezza, egli non poté passare oltre. Seguì, piano piano, di
gradino in gradino, fin dentro la casa.
Francavilla al Mare: luglio-dicembre 1888.