L'invasione delle parole straniere

L'Italia è uno strano Paese, che fra le maggiori stranezze ne ha una forse innocua ma non per questo meno irritante: quella cioè di acquisire parole straniere a getto continuo che finiscono per sostituire quelle autoctone come se niente fosse. Fosse dentro le quali seppellirle piazzandoci una croce sopra perché oramai morte e dimenticate. Ecco quindi "Sold out" per dire "Esauriti", "Step" per dire "Passo", "Rumor" per dire invece "Pettegolezzi", e via continuando. Ora non si vuole prendere ad esempio i francesi che francesizzano tutto, né tantomeno il fascismo che era arrivato all'assurdo di abolire la parola "cocktail" per italianizzarla nel letterale "coda di gallo", o italianizzare i nomi degli artisti Wanda Osiris in Vanda Osiri o quello di Renato Rascel in Rascele. Certo è, però, che più che preoccupante questo cosiddetto andazzo è ridicolo non poco, e non fa che confondere all'udito i vari termini così disinvoltamente e avventatamente adoperati. E pensare che la lingua italiana è stata definita la lingua più bella del mondo per la sua musicalità. Forse però il termine "italiana", divisa in due, fa pensare invece alla voce della nostra nuova compagnia di bandiera: Ita, con la quale sorvolare la terra e le innumerevoli bestialità che ne infarciscono il linguaggio. Oppure, "Liana", rievoca Tarzan che passando di liana in liana, sorvola la foresta o la giungla in compagnia della simpatica Chita o dell'avvenente Jane, chiamando a sé le belve sottostanti, che le obbediscono come inoffensivi gattini.Ci vorrebbe un po' più di rispetto per la nostra lingua, e seppur evitando di ripetere pedissequamente vecchi vocaboli, evitare comunque di sostituirli per intero con parole straniere (solitamente di ceppo inglese). Ma è così chic maneggiare la lingua angloamericana che risulta difficile rinunciarvi, perché risalta così bene sulla nostra bocca... Così come risalta la sigaretta tradizionale sempre più sostituita da quella elettronica, ora appannaggio anche dei giovanissimi che devono reputarla chic anche più di quella col tabacco nonché meno velenosa. 
Ogni epoca ha i suoi pregi e difetti, per cui non ci si deve scandalizzare troppo per questo andazzo. Gli scandali veri e propri sono ben altri, qui da noi e fuori da noi, dove si convive già da anni con un mostro al governo di una fra le nazioni più grandi e terribili al mondo, con un virus che ci ha tenuti soggetti (smarriti) per oltre due anni e la cui coda ancora pericolosamente si muove, nonché la guerra interminabile nella cosiddetta Terra Santa che da decenni fa fuoco e fiamme e ora è arrivata all'apice. Che magari fosse invece Apicella; quello poteva anche infastidire, ma non certo distruggere.  
Antonio Mecca

L'INGLESE CANTANDO

Milano in Giallo

di Albertina Fancetti, Franco Mercoli, Alighiero Nonnis, Mario Pace
EDB Edizioni

Com'è bella Milano

di Albertina Fancetti
EDB Edizioni

L'Osteria degli Orchi

di Albertina Fancetti
EDB Edizioni