La giornalista Giulia Blasi ospite di "Quante Storie"

Avevo qualche tempo fa assistito alla interessante trasmissione "Quante Storie", su Rai Tre, condotta da Giorgio Zanchini. Era ospite una donna che aveva parlato da femminista fustigando la cultura maschile che rende e arrende le donne al loro volere, dando poco e pretendendo moltissimo, e su questo non si può non essere con lei d'accordo. Proprio oggi la Rete ha mandato in replica la puntata suddetta, e ho così potuto conoscere il nome della giornalista: Giulia Blasi, che è nata a Pordenone il 14 novembre 1972 e vive nel Lazio da anni collaborando a "Donna Moderna", "Marie Claire", "Vogue", scrivendo e pubblicando libri tra loro non molto diversi perché incentrati sempre sul tema del femminismo, partecipando a programmi radiofonici sul femminismo vigente da parte sua e da parte di altre sue colleghe e sodali. Ora, quello che le donne hanno passato e passano da secoli perché è la cosiddetta cultura maschile a volere così non si può fingere di non vedere e di non sapere. La cultura - vigente e vincente - è quella dell'Uomo perché è l'Uomo ad avere instaurato e portato avanti il proprio volere. Su questo non ci piove certamente. Però il volere affermare che la donna è così perché è l'uomo a volerla così, può anche generare qualche dubbio. Già il fatto di avere detto che Vanessa Incontrada è una delle donne più belle del mondo, può lasciare perplessi. Vanessa, per quanto sicuramente non brutta, può definirsi per questo una donna fra le più belle della Terra? E allora Monica Bellucci? O Penelope Cruz? La graduatoria rischia di essere lunga, e probabilmente stupida. Tutte queste donne hanno fra loro il fattore comune di essere belle, sebbene ciascuna a suo modo. Inoltre può lasciare perplessi il fatto che la Blasi affermi che se non fosse per l'Uomo molte donne eviterebbero di ricorrere alla chirurgia estetica, al dimagrimento e magari al trucco per compiacere gli uomini. Potrebbe anche darsi, ma resta difficile crederlo. Le donne da sempre e per sempre vorrebbero essere belle innanzitutto per risultare gradite a loro stesse, perché è segno di femminilità: una femminilità positiva, non oscena. E poi piacere agli altri e alle altre, e all'altro da sé che rappresenta l'uomo, o la donna, a seconda dei gusti sessuali. Ripetiamo: è disgustoso quello che al sesso femminile è capitato e capita da secoli, in balia com'è dell'Uomo. Finisce per questo che si potrebbe anche affermare che le donne hanno sempre ragione, perché è talmente orrendo ciò che si infligge loro: uccisioni, botte, scarsa considerazione nel mondo del lavoro, da costringere tutti noi uomini a fare un esame di coscienza. Resta però il fatto che non tutte le donne sono buone, così come non tutti gli uomini sono cattivi. Raffaella Carrà, ospite nella trasmissione di Fabio Fazio, parlando dei femminicidi aveva detto che le donne hanno spesso la lingua tagliente, e dovrebbero quindi pensarci su due volte prima di rivolgersi in una certa maniera all'uomo. La sua saggezza popolare dovrebbe fare riflettere, ma purtroppo è caratteristica della razza umana il suo esatto contrario. Quindi cerchiamo di essere un po' più realisti e meno idealisti, ragionando con calma e senza ritessere quello che siamo con il filo dell'argomentazione teorica che resta appunto teorica e ben poco pratica.
Antonio Mecca

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