Lolita
- 06 settembre 2019 Cultura
a cura di Uccio Greco
LOLITA (1955) di VLADIMIR NABOKOV a cura di Uccio Greco
Racconto eccezionale di una bambina traviata, di una madre egocentrica, di un ansimante maniaco. Tenerezza e compassione rapiscono leggendo Lolita che dovrebbe indurre noi tutti a dedicarci con vigilanza e preveggenza al compito di educare una generazione migliore in un mondo più sicuro.
INCIPIT: Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un breve viaggio di tre passi sul palato per andare a bussare, tre volte, contro i denti. Lo-li-ta. Era LO, null'altro che LO al mattino, diritta nella sua statura di un metro e cinquantotto, con un calzino soltanto. Era Lolita in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea punteggiata dei documenti. Ma nelle mie braccia fu sempre Lolita.
EXPLICIT: Penso ai bisonti estinti e agli angeli, al segreto dei pigmenti duraturi, ai sonetti profetici, al rifugio dell'arte. E questa è la sola immortalità che tu e io possiamo condividere, Lolita mia.