NON FATE I BRAVI LIBRO POSTUMO DI NADIA TOFFA
- 30 dicembre 2019 Cultura

Amava la vita ed era felice per le cose semplici che essa offre
L'Editore "Chiare Lettere" ha di recente pubblicato il libro postumo
di Nadia Toffa "Non fate i bravi", raccolta di poesie e osservazioni
filosofiche scritte dalla brava e sfortunata giornalista del programma
televisivo "Le Iene", chiedendo alla mamma di pubblicarlo dopo la sua
morte, chiudendo così la propria esistenza terrena al meglio delle sue
facoltà intellettive e intellettuali. Chi ha seguito Nadia nella sua
carriera televisiva si è reso conto fin da subito della intelligenza
viva e del valore che questa giornalista possedeva, della tenacia che la
contraddistingueva, della sua forza fisica che le consentiva di stare
dietro una vicenda anche per giorni e giorni fino ad ottenere quello che
si aspettava di ottenere, per poi ridurre il filmato a mezz'ora o poco
più. Nadia Toffa aveva già pubblicato due libri. "Quando il gioco si fa
duro", che parla della droga mentale che il gioco d'azzardo è, uscito
nel 2014 e "Fiorire d'inverno", nel 2018, quando già purtroppo era stata
colpita dal tumore.
Il terzo, "Non fate i bravi", è uscito in
questi giorni di novembre 2019, lucida testimonianza di quanto questa
meravigliosa creatura fosse brava anche nello scrivere versi poetici e
pensieri filosofici. Ve ne sono molti nel libro, da leggere e rileggere
perché la profondità dei pensieri riportati, la bellezza dei versi
contengono qualcosa capace di suscitare emozione. Nella sua breve
esistenza Nadia ha saputo fare sue molte delle testimonianze raccolte, e
la luce che sempre trapelava dai suoi bellissimi occhi era dovuta alla
forte sensibilità che la contraddistingueva. Non c'era malizia, in
quegli occhi, ma una bontà intensa che soltanto chi è buono per davvero
possiede. Quello che è successo dopo la morte di questo angelo è un
qualcosa che raramente succede nel campo mediatico. È' come se la sua
dissoluzione abbia avuto il magico potere di compattare i molti che
l'hanno amata anche senza personalmente conoscerla. Chi lo sa: se Nadia
fosse guarita, o meglio se non si fosse ammalata, avrebbe probabilmente
scritto anche lei dei libri di narrativa, che la sua intelligenza e
sensibilità avrebbero aiutato nel difficile campo del descrittivo. Come
scrive la mamma Margherita, nella sua bella e toccante prefazione al
libro:"Mia figlia Nadia era il sole, la luce, la gioia, era calore,
generosità, condivisione, e grande determinazione. Non passava
inosservata neanche prima di essere famosa".
Nadia ha scritto,
fra le altre cose, di come "il maschio è vanitoso e vuole primeggiare:
non sopporta che la sua donna gli tenga testa". "Eppure che sciocco sei;
la tua donna non vuole sopraffarti; cerca solo di condividere la gioia
di un successo, e tu la fraintendi. Gli uomini in fondo desiderano solo
far ammirare la propria criniera."
Quanto tutto questo è vero... Le donne intelligenti e sensibili fanno paura agli uomini, che dimostrano così reagendo di non essere intelligenti a sufficienza poiché le credono loro potenziali nemici. In realtà le donne che sono lasciate libere di esprimersi, di svelare: oltre magari al velo che copre loro la faccia i propri pensieri reconditi, finiscono per rivelarsi una fonte comune alla quale abbeverarsi tutti insieme - uomini e donne. Per insieme avanzare nell'esistenza e nel futuro umano, e sorvolare le bassezze potendole visionare dall'alto che la loro intelligenza offre loro. Questo libro postumo della sfortunata Nadia Toffa, la quale amava la vita ed era felice per le cose semplici che la vita offre, possiede il dono di fare riflettere il lettore e di aiutarlo a comprendere molte cose. Grazie, Nadia.
Antonio Mecca