PORTA TOSA 1

Una delle sei porte di Milano

Coloro che masticano un po’ di storia meneghina rammentano che le principali porte di Milano sono sei: Garibaldi, Nuova, Magenta (l’unica mancante, demolita nel 1897… Povero Canonica, sita al centro dell’odierna Piazzale Baracca), Ticinese, Romana, Venezia. Ci si riferisce naturalmente agli ingressi più recenti di epoca spagnola perché a ogni ampliamento urbano di Milano nei secoli è corrisposto un numero diverso di porte con differenti ubicazioni. Col trascorrere del tempo, alcune tra esse furono “declassate” a pusterle (come quella di Sant'Eufemia: porte secondarie inserite nei bastioni del passato, talvolta nascoste e sempre distanti dagli ingressi principali che garantivano un sicuro accesso o via di fuga in situazioni d’emergenza. L’unica ancora esistente, sebbene eretta nel 1939 sulle rovine della precedente, è quella di Sant'Ambrogio. Sempre sul perimetro difensivo costruito dagli spagnoli si trovava Porta Tosa: ribattezzata Vittoria dal governo provvisorio nel 1848 dopo le Cinque Giornate di Milano, tornata Tosa al ritorno degli austriaci nell'agosto dello stesso anno e di nuovo Vittoria nel 1859 dopo la definitiva liberazione della città. Ma pur essendo forse la porta più nota, non assurse mai al ruolo di ingresso principale e, cronologicamente, fu la terza Porta Tosa di Milano. La prima porta con questo nome fu eretta in epoca repubblicana assieme alle mura romane attorno al 49 a. C. e questo fa di lei assieme alle Comasina, Giovia, Orientale, Romana, Ticinese e Vercellina una delle prime porte cittadine.

Sebbene alcuni sostengano che il termine Tosa derivi dal latino Tusca (remo perché nei pressi sorgeva un porto fluviale), rimangono molte incertezze sul nome originale di questa come di altre porte, dato che le fonti medievali tendevano ad attribuire loro i nomi delle successive. Si riscontra anche qualche dubbio sull'ubicazione precisa: per i più la porta si trovava quasi all'incrocio tra Via Rastrelli e Via Larga ma, dalla mappa sottostate (foto 1), tratta dallo splendido volume Immagini di Mediolanum a cura del Museo Archeologico di Milano, parrebbe fosse posizionata più dalle parti dell’attuale Piazza Fontana. Teoria avvalorata dalla collocazione dalle due successive porte Tosa e dalla presenza del Verziere, spostato con esse sempre sullo stesso asse man mano che la città si espandeva. Ma, affascinanti speculazioni a parte, la Porta Tusa viene menzionata ufficialmente per la prima volta in un documento, ripescato nella basilica di Sant'Ambrogio, risalente al gennaio 1145 e quindi antecedente alla distruzione di Milano ad opera del Barbarossa. Secondo Giorgio Giulini, artefice di questo ritrovamento, delle nove porte antiche (nel frattempo si erano aggiunte le porte massimiane), sei sole erano le principali, e così le altre tre restarono in uno stato di mezzo non essendo porte principali né pusterle […] e la Tosa si addomandò ora con l’uno, ora con l’atro titolo, e talora con tutti e due. Insomma, già allora, la povera Porta Tosa non riusciva a trovare una collocazione precisa.

Riccardo Rossetti

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