QUALE VACCINO CI PROTEGGERÀ?
- 01 giugno 2020 Cultura
In queste settimane la forza del virus sta scemando e i pazienti in ospedale sono meno gravi. È probabile che la pandemia sarà debellata, ma non la mutuazione della Covid-19, con cui dovremo convivere, purtroppo, per almeno altri 2 anni.
Viene di conseguenza che noi dovremmo proteggerci con un vaccino specifico, che però per il momento non abbiamo e dobbiamo aspettare almeno un anno. E nel frattempo cosa fare per la nostra sicurezza sanitaria? Dobbiamo ricorrere ad altri vaccini, primo fra tutti quello antinfluenzale.
"È fondamentale - ha affermato Giuseppe Remuzzi, direttore scientifico dell'istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri - che si vaccini contro l'influenza il maggior numero di persone possibile in modo che, il prossimo inverno, sia più facile distinguere i sintomi dell'influenza da quelli della Covid: all'inizio le manifestazioni sono molto simili ma, visto che è improbabile che una persona vaccinata sviluppi l'influenza, davanti a un paziente immunizzato il medico potrà valutare con più attenzione l'ipotesi che si tratti di infezione da nuovo coronavirus".
La protezione che ci garantiscono i vaccini già esistenti è quindi indiretta perché, anche se si cade nell'infezione da SARS- Cov 2, la rende più riconoscibile e meno grave. Alcuni esperti consigliano di supporto altri vaccini, che qui non enumero.
Si sa che la vaccinazione antinfluenzale è già raccomandata per gli over 65, i malati cronici, le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. Sarebbe consigliabile ampliare il più possibile questa protezione. Alcune Regioni l'hanno capito, come il Lazio, che ha reso obbligatoria la vaccinazione antinfluenzale per gli over 65 e per il personale sanitario, in modo gratuito raccomandandola fortemente, e per tutti i bambini tra i sei mesi e i sei anni. C'è da scommettere che il prossimo autunno molti chiederanno la vaccinazione antinfluenzale anche fra i più giovani. Allora sì che i vaccini non saranno abbastanza, considerando che negli anni scorsi si è vaccinato solo il 55% degli over 65 e il 25-50% dei pazienti cronici. Se il ministero della Salute indica il 75% l'obiettivo minimo per la vaccinazione antinfluenzale, è chiaro che dobbiamo avere a disposizione più vaccini e più personale medico che possa somministrarli. Bisogna quindi aumentare i quantitativi in tempi rapidi per coprire tutte le richieste globali, come hanno fatto molti Paesi in Europa.
Qual è il tipo di vaccino antinfluenzale consigliabile? Secondo il ministero della Salute la scelta migliore per gli anziani dopo i 75 anni è quella del vaccino trivalente adiuvato, in grado di stimolare meglio il sistema immunitario. Tale scelta l'hanno fatta solo alcune Regioni: Lazio, Sicilia, Campania, Puglia ed Emilia-Romagna. Per la stagione 2020-2021 si sa da tempo la composizione del vaccino e le aziende che lo producono, spetta ora alle Regioni bandire le gare per comprarlo.
Luciano Marraffa