RIPENSARE IL SISTEMA MODA

La lettera di Giorgio Armani

Tempo di coronavirus, tempo di nuove prospettive. Vale anche per il mondo della moda.
Ad aprire la fase della riflessione ci ha pensato, per primo, Giorgio Armani.

Lo ha fatto dalle pagine della rivista più importante del settore, la Women’s Wear Daily.
Lo ha fatto attraverso una lettera che avanza critiche precise e puntuali all'intero sistema moda.

La prima critica riguarda i ritmi frenetici con i quali si devono presentare le collezioni.

Non si tiene più conto, a suo parere, della stagionalità dei capi ma dell'ansia di far acquistare il più possibile per la stagione successiva. Su questo Armani ha scritto:

"[...] Io non lavoro così, trovo sia immorale farlo. Ho sempre creduto in una idea di eleganza senza tempo, nella realizzazione di capi d’abbigliamento che suggeriscano un unico modo di acquistarli: che durino nel tempo[...]".

Su tutto ciò che circonda il mondo della moda è stato ancora più categorico tanto da scrivere: "Basta spettacolarizzazione, basta sprechi [...]".

Prosegue poi dicendo di voler tornare ai tempi in cui una collezione estiva rimaneva in vetrina fino ai primi giorni di settembre.

Conclude: "[...] basta con la moda come gioco di comunicazione, basta con le sfilate in giro per il mondo, al solo scopo di presentare idee blande. Basta intrattenere con spettacoli grandiosi che oggi si rivelano per quel che sono: inappropriati, e voglio dire anche volgari. Basta con le sfilate in tutto il mondo, fatte tramite i viaggi che inquinano. Basta con gli sprechi di denaro per gli show, sono solo pennellate di smalto apposte sopra il nulla".


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