UNA BREVE VACANZA AL MARE

Sul lungomare di Rimini

La mia prima e forse anche ultima vacanza di quest'anno si è svolta a Rimini, capitale vacanziera della bella Romagna, dove da decenni turisti italiani e stranieri vi approdano per godersi le bellezze elargite dal luogo: sole, spiaggia, cielo azzurro, belle persone dal fisico statuario. Negare che questa estate sia diversa dalle precedenti non sarebbe veritiero, poiché le cose sono cambiate e questo lo si può constatare fin dal profluvio di mascherine di ogni tipo e colore che coprono la parte inferiore del volto. Quella superiore invece andrebbe coperta, soffocata, nei confronti di opinionisti anche di vaglia - postale - che forse proprio per questo agiscono speditamente senza neppure pagare la sovrattassa di spedizione. Dopo tutto quello che è successo e succede, come si fa a sproloquiare sulla scarsa esistenza del virus e sul fatto che esista invece una sorta di dittatura dell'ordine dei medici che ci limita nella nostra libertà e quindi ci si chiede quando questi "insulsi" individui verranno messi a tacere per permetterci di poter finalmente fare ritorno alla nostra vita precedente, che ha la precedenza su tutto e su tutti? Uno fra costoro è il giornalista Carmelo, il cui nome è lo stesso del medesimo monte della Galilea ma che a differenza di questo che è fatto di pietra lui invece è fatto di coccio, poiché dimostra basandosi su quello che dice e purtroppo pensa, di avere capito ben poco della gravità della situazione. Non si comprende bene infatti come costui possa continuare a partecipare in TV in qualità di ospite di qualità e a proferire, alla faccia di tutte le moltissime vittime del virus di cui non poche sono state medici e paramedici, ma non i paraculi che astutamente perché  predicano il falso per il proprio esclusivo tornaconto. Tornando a Rimini e alla Romagna, i tanti alberghi lì presenti da anni sono in parte chiusi, e i ristoranti hanno un numero ridotto di commensali. Non è che si assista alla triste visione di un lungomare sguarnito di turisti, privato della tanta gente perlopiù giovane che usava frequentarlo fino allo scorso anno. Ma certo, non è più come prima. E come d'altronde potrebbe esserlo? La gente sensata ha paura, alla faccia dei tanti Carmelo che si preoccupano soltanto dell'andazzo dell'economia, confrontando le vittime della pandemia con quelle del raffreddore da fieno e considerandole inferiori. Il fieno è il nutrimento nostro, mentre individui come quello sopra citato il latte lo fanno venire alle ginocchia, a causa di tutto ciò che dicono. Comunque sia, il fatto di potere riprendere a circolare da regione a regione a bordo della propria auto è già qualcosa, rappresenta già molto rispetto all'orrore dei mesi precedenti, e al confinamento in casa al quale l'emergenza ci ha giustamente costretto. È riguadagnando la libertà che ci si rende conto della fortuna che si ha quando la si può sfruttare. Sfruttare però in senso consapevole, ben sapendo che se abbiamo su di essa dei diritti abbiamo ancor più dei doveri, e che lo sfruttamento a tappeto alla quale spesso l'abbiamo sottoposta, proprio sul tappeto ci farà finire, al pari di pugili sconfitti i quali faticheranno poi a rialzarsi e che - una volta riuscitici - resteranno forse suonati a sufficienza da vivere nella mediocrità per tutto il resto della propria esistenza.    
Antonio Mecca

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