Torna la grande mostra di Natale in Sala Alessi con "Il battesimo di Cristo" del Perugino
- 08 novembre 2023 Dal Comune
In occasione delle celebrazioni per il Cinquecentenario della morte di
Pietro Vannucci, meglio conosciuto come Perugino, il Comune di Milano
dedica al grande maestro il tradizionale appuntamento natalizio con
l’arte a Palazzo Marino. Dal 5 dicembre al 14 gennaio 2024 sarà infatti
esposta in Sala Alessi una delle opere capitali di Perugino, il
“Battesimo di Cristo”, già parte del polittico della chiesa di
Sant’Agostino a Perugia, in un suggestivo percorso incentrato sulla
complessa personalità del pittore e sulla tormentata storia della
macchina d’altare.
Promosso dal Comune di Milano e patrocinato dal Comitato Perugino 1523 –
2023, il progetto espositivo è ideato da Palazzo Reale in
collaborazione con Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, l’Area
Biblioteche e i Municipi.
La collaborazione fra il capoluogo lombardo e la Galleria Nazionale
dell’Umbria ha portato alla realizzazione di un altro grande progetto
dedicato al Perugino: un generoso contributo del Comune di Milano ha
permesso infatti il restauro di un altro capolavoro dell’artista
conservato dal museo umbro, il Gonfalone della Giustizia, che sarà
presentato a Perugia durante il convegno internazionale di studi con il
quale, il 13 e 14 dicembre, la Galleria chiuderà le celebrazioni
peruginesche.
La mostra è resa possibile grazie al contributo di Intesa Sanpaolo,
partner istituzionale che da anni, insieme al sostegno di Rinascente,
affianca l’Amministrazione ambrosiana nel donare generosamente questo
appuntamento culturale alla città. La mostra è curata da Marco Pierini,
Veruska Picchiarelli e da Domenico Piraina, mentre l’organizzazione è
affidata a Civita Mostre e Musei. Accompagna la mostra un catalogo edito
da Skira Editore.
Realizzata durante la piena maturità di Perugino, nei primi anni del
Cinquecento, “Il Battesimo di Cristo” è una tavola di grandi dimensioni
(265 x 147,5 cm), che era destinata a campeggiare al centro di un
polittico, rivolta verso la navata e dunque verso l’assemblea dei
fedeli. Intorno al dipinto, realizzato a tempera e a olio, si
dispiegavano molti altri pannelli, con figure di santi e storie sacre
chiamate a evidenziare la centralità della professione di fede nella
vita del cristiano, che proprio con la purificazione del Battesimo ha il
suo inizio.
Grazie ad un’aggiornata interpretazione dei dati tecnici, storici e
documentari, in occasione della mostra sarà riprodotta integralmente,
attraverso uno scenografico allestimento in digitale, l’originaria
struttura del polittico. In questo modo, i visitatori potranno ammirare
non solo il capolavoro di Perugino dal vivo, ma anche la ricostruzione
animata dell’intero polittico.
“Il Battesimo di Cristo” è un’opera fondamentale per comprendere il
grande successo riscosso da Pietro Vannucci a cavallo fra Quattro e
Cinquecento, quando la sua cifra si erge a canone e diviene un modello
per gli artisti di tutta Italia. Il dipinto racchiude infatti in sé gli
elementi che avevano segnato la fortuna e la modernità del Maestro: il
paesaggio sembra materializzarsi dalla luce, ogni asperità si appiana
nelle linee fluide che ammorbidiscono volti, anatomie, panneggi.
Creature angeliche che sfuggono a ogni turbamento abitano un universo
dai colori dolcissimi. Tutto è misura e ordine.
L’esecuzione della tavola si lega alla realizzazione del monumentale
polittico voluto dai frati di Sant’Agostino a Perugia per l’altare
maggiore della loro chiesa: una vicenda che scandisce con le sue tappe
gli ultimi venti anni della lunga carriera del pittore. L’imponente
struttura, composta da circa trenta pannelli distribuiti su due facce,
orientate rispettivamente verso la navata e verso il coro dell’edificio,
inizia negli anni di massima ascesa dell’astro del Perugino. Il
contratto di commissione è sottoscritto nel 1502, ma già nel 1495
l’abile intagliatore Mattia di Tommaso da Reggio era stato incaricato di
predisporre i supporti e la carpenteria. “Il Battesimo di Cristo” viene
dipinto dall’artista durante la prima fase dell’incarico, nel primo
decennio del Cinquecento e di certo prima del 18 giugno 1512, data del
secondo contratto sottoscritto con i frati per la realizzazione del
complesso, nel quale il soggetto si dice già compiuto. Nel 1523,
tuttavia, quando Pietro morì improvvisamente di peste, mentre affrescava
una chiesa nel contado di Perugia, l’apparato decorativo non era ancora
del tutto realizzato. Nel mezzo, polemiche con gli agostiniani e lunghe
trattative, che l’artista – spesso soverchiato da una mole di richieste
superiore alla possibilità di esaudirle – gestiva come sempre
alternando promesse non mantenute, temporanee irreperibilità e momenti
di intensa attività.
Lo scenografico progetto allestitivo, curato dagli architetti Franco
Achilli e Luigi Ciuffreda, è stato pensato per essere totalmente
ecosostenibile e completamente riciclabile, dalle costruzioni ai
rivestimenti, ed evoca la sacralità dell’acqua.
Come ogni anno la mostra è ad ingresso libero tutti i giorni dal 5
dicembre al 14 gennaio 2024. I visitatori saranno ammessi in mostra in
gruppi e accolti da storici dell’arte, coordinati da Civita, che faranno
da guida nel percorso espositivo.
Negli altri otto municipi della città, le biblioteche di zona
ospiteranno dall’11 dicembre al 5 gennaio altrettante importanti opere
dell’Ottocento e del Novecento provenienti dalla Galleria d’Arte Moderna
e dal Museo del Novecento di Milano, legate tra l’oro dal tema
dell’infanzia. Le opere in mostra sono “La Vergine” di Francesco Hayez,
“La Madonna col Bambino” e “San Giovannino” di Bertel Thorvaldsen , “Due
Figure” di Carlo Carrà, “Sacra Famiglia” di Giovanni Carnovali, “Amore
Materno” di Angelo Dall’Oca Bianca, “Adorazione dei Magi” di Adolfo
Monticelli, “Maternità” di Gaetano Previati e “Ritratto di bambina” di
Achille Funi.