Acque lacustri: 20 milioni in tre anni per tutela e risanamento
- 18 gennaio 2021 Dalla Lombardia
Interessati i territori di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Città metropolitana di Milano, Mantova, Varese e Sondrio
L’assessore Cattaneo annuncia il via libera al piano da 20 milioni in tre anni dal 2021 al 2023 per la tutela e il risanamento delle Acque lacustri. Lo ha deliberato la Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo. La Giunta ha approvato anche i criteri e le modalità dei finanziamenti a favore dei laghi e della biodiversità, del recupero delle sponde lacuali e del disinquinamento delle acque e, infine, di acquisto dei battelli spazzini sul territorio lombardo.
Distribuzione delle risorse per anni e per obiettivi
Le risorse, a valere sulla l.r. n. 9 del 2020 saranno distribuite in 3 anni: 5 milioni nel 2021, 12,5 milioni nel 2022 e 2,5 milioni nel 2023. E suddivise nei seguenti interventi: 3 milioni su laghi e biodiversità, 15 milioni per recupero sponde lacuali e azioni di disinquinamento delle acque e 2 milioni per i battelli spazzini.
Tangibile testimonianza impegno Lombardia
“Questo piano triennale – ha spiegato Raffaele Cattaneo – di tutela e risanamento delle acque lacustri costituisce una tangibile testimonianza dell’impegno della Regione, e in particolare dell’assessorato all’Ambiente, a contrastare l’inquinamento e a sanare i nostri laghi. Le azioni che abbiamo predisposto sono un ulteriore tassello di questo impegno complessivo”.
“Miriamo in particolare – ha chiarito l’assessore – a salvaguardare le acque e a risanare gli ambienti lacustri. Ma anche a migliorare la funzionalità ecologica delle sponde e a contrastare la perdita di biodiversità, causata dalla diffusione di specie esotiche invasive. Finanziando l’acquisto dei battelli spazzini, da ultimo, vogliamo rendere più fruibili le aree di interesse pubblico come porti, approdi e darsene. Ovvero dove la navigazione spesso è ostacolata da alghe o tronchi”.
I beneficiari dei contributi
Ai provvedimenti sono interessati Province, Comuni con Autorità di bacino lacuale, Comunità montane, Unione di Comuni e anche Enti gestori delle aree protette delle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Città metropolitana di Milano, Mantova, Varese e Sondrio.
Domande via pec entro il 30 marzo
Le domande di finanziamento dovranno essere presentate, tramite pec (ambiente_clima@pec.regione.
Contributi a fondo perduto
Il contributo, a fondo perduto, potrà arrivare a coprire fino al 100% delle spese ammissibili. In considerazione della differente rilevanza delle superfici lacustri nei diversi territori, alle province di Brescia, Como e Varese sarà corrisposto un contributo pari ad almeno il 15% dei finanziamenti assegnati. Alla provincia di Lecco risorse pari ad almeno il 10% e alla provincia di Bergamo un contributo di almeno il 5%.
Criteri di priorità nei finanziamenti
La priorità di finanziamento sarà attribuita a interventi con progettazioni sviluppate almeno a livello definitivo, in particolare a quelli che presentano una maggiore percentuale di cofinanziamento. In subordine a quelli che rispondono a specifiche misure dei Piani di gestione delle aree Natura 2000 o agli interventi previsti dal Prioritized action framework (Paf) regionale. In caso di più progetti che rispondono a tali requisiti, la priorità sarà riconosciuta all’intervento di importo più ridotto, in modo da favorire il finanziamento del maggior numero di progetti possibile.
Migliorare ambienti lacustri, sponde e biodiversità
“Questi interventi – ha aggiunto l’assessore ad Ambiente e Clima di Regione Lombardia – ci permetteranno di migliorare l’ecologia dell’ambiente lacustre. Ed anche la morfologia e la funzionalità ecologica delle loro sponde. Come pure di creare fasce tampone ed ecosistemi-filtro acquatici e di riqualificare le fasce spondali, rendendo più fruibili le sponde lacustri stesse. In un’ottica complessiva di sostenibilità e di salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità”.
“Potremo finanziare – ha concluso Cattaneo – anche la gestione sostenibile delle acque meteoriche. Sia in ambito urbano sia lungo le sponde, nel rispetto dei principi dell’invarianza idraulica e idrologica. E, infine, di migliorare la qualità delle acque. Risanando l’intero corpo idrico”.