Approvato programma strategico triennale per la ricerca e l’innovazione

Mobilitate risorse per 1,5 miliardi di euro
F. Sala: fondamentale il trasferimento tecnologico

Approvato dal Consiglio regionale il Programma strategico triennale per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico. È un documento programmatico che fornisce anche un quadro previsionale degli interventi da realizzare in questi settori. Mobiliterà, tra l’altro, risorse, pubbliche e private, per 1,5 miliardi di euro.

Programma strategico Ricerca e innovazione

“Ricerca e innovazione sono la strada per rispondere alle grandi sfide del nostro tempo. Non sono solo sfide tecnologiche ed economiche – ha detto l’assessore alla Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia Fabrizio Sala – ma anche ambientali e sociali”.
“Queste – ha commentato – sono sfide che la pandemia ha acuito. Per questo è ancora più urgente sostenere il territorio nella sua capacità di affrontare cambiamenti repentini e in un contesto di grande incertezza. Per farlo abbiamo confermato la nostra scelta strategica fondamentale, che è anche un tratto distintivo delle nostre politiche. Vogliamo cioè mettere al centro di tutte le scelte la persona e i suoi bisogni”.
“Ringrazio il Consiglio regionale – ha chiosato – per la grande partecipazione al voto in Aula e per l’interesse mostrato nei confronti del Piano. L’obiettivo è infatti rafforzare la relazione tra le politiche di ricerca e innovazione e i bisogni dei cittadini e della comunità”.

Percorso partecipativoProgramma strategico ricerca

Il Programma strategico è stato predisposto attraverso un percorso articolato di condivisione con vari attori del territorio. Tra queste le Direzione generali, il Sistema regionale, il Foro per la ricerca e innovazione, le associazioni di categoria, le università e gli istituti di ricerca. Compresi anche i parchi tecnologici, i cluster tecnologici, le associazioni dei lavoratori e degli enti locali e i cittadini lombardi. Novità dell’edizione 2021-2023 è stata infatti l’introduzione di un percorso partecipativo strutturato. C’è stato infatti il coinvolgimento, in due diversi momenti, di un campione di oltre 1.000 cittadini lombardi che si sono espressi sui nuovi bisogni. In particolare sul post-Covid e sul ruolo della ricerca e innovazione.

Gli ecosistemi del Pst

Ambiti di azione del Pst sono quelli degli otto ecosistemi dell’innovazione già presenti nell’edizione 2018-2020. In particolare:  nutrizione; salute e life science; cultura e conoscenza; connettività e informazione; smart mobility e architecture; sviluppo sociale; sostenibilità; manifattura avanzata.

Le aree prioritarie

Sono invece cinque le Aree di sviluppo sulle quali Regione Lombardia intende concentrarsi per realizzare la sua visione del futuro all’interno del pst.
1. Trasferimento tecnologico e di conoscenza. L’obiettivo è quello di stimolare lo sviluppo di un efficace intreccio di relazioni tra università, imprese, centri di ricerca, cittadini e pubblica amministrazione. Tutto ciò secondo i principi della ricerca e innovazione responsabile.
2. Sviluppo del capitale umano.
3. Tecnologie digitali e dell’Ict di frontier. È utile  tra l’altro per semplificare la vita dei cittadini e delle imprese e trasformare la Lombardia in un territorio resiliente e integralmente Smart.
4. Infrastrutture di sistema, per rafforzare la capacità innovativa del territorio.
5. Sviluppo sostenibile, non solo nella dimensione più strettamente ambientale, ma anche in quella economica e sociale.

Mobilitate risorse per 1,5 miliardiProgramma strategico ricerca

“Per questa programmazione – ha aggiunto Fabrizio Sala – prevediamo investimenti, sia pubblici sia privati, pari a 1,5 miliardi di euro”.

“Nello scorso triennio – ha proseguito – la previsione era che il piano mobilitasse risorse pari a 750 milioni di euro. I privati però hanno incrementato i propri investimenti raggiungendo quota un miliardo. Questo ci dice che investire in ricerca e innovazione e creare le condizioni per permettere alle nostre imprese di crescere è la strada giusta”.
Complessivamente, il Programma strategico muove infatti oltre 1,5 miliardi di euro sui temi della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. I fondi provengono, tra l’altro,  da risorse regionali, nazionali ed europee.
Comprende 70 iniziative di ricerca e innovazione proposte dalle diverse Direzioni generali e dagli Enti Sireg. Inoltre, questa nuova edizione del Programma mappa anche 30 iniziative di ricerca e innovazione provenienti dal territorio.

I primi interventi

Nel dettaglio, ecco gli interventi previsti nel Programma strategico triennale per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico in capo alla Direzione generale Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia.
– 30 milioni per ammodernamento delle strumentazioni digitali nelle Università lombarde.
– 25 milioni per adeguamento delle infrastrutture pubbliche di connettività per lo sviluppo della tecnologia Blockchain. Saranno utilizzati inoltre per la condivisione dei dati con gli attori lombardi in ottica di semplificazione di accesso alle misure e ai servizi pubblici.
– 19 milioni per supportare progetti di sviluppo di innovazione delle imprese lombarde.
– 15 milioni per la creazione di un centro di eccellenza per le scienze della vita. Tutto ciò tramite i 4 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) pubblici lombardi.
– 13,5 milioni per nuovi accordi con le Università lombarde per la creazione di infrastrutture di ricerca mediante attrezzature o interventi strutturali.
– 12 milioni per la realizzazione del Centro di ricerca universitaria e sedi di laboratori di innovazione tecnologica per lo sviluppo del Distretto della Scienza di Pavia.
– 10 milioni per creare un’innovativa infrastruttura di supporto verso l’economia circolare.  Sarà attuata con Università degli Studi MilanoPolitecnico di MilanoUniversità Milano-BicoccaUniversità degli studi di Pavia e Cnr-Stiima.
– 4 milioni per un accordo attuativo con i 4 Irccs pubblici lombardi. Saranno utilizzati per la realizzazione di un progetto complesso di ricerca industriale e la costituzione di un ufficio di trasferimento tecnologico congiunto.
– 2 milioni per la realizzazione di nuovi laboratori per ricerca e sviluppo nella nuova sede operativa dell’Iit a Milano.
– 1 milione per sostenere le micro, piccole e medie imprese e i liberi professionisti nell’ottenimento di nuovi brevetti europei e internazionali.

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