DECRETO SICUREZZA BIS, FISCO E CONTI PUBBLICI

Sicurezza - Il decreto sicurezza bis - che dobbiamo ancora leggere nel dettaglio perché è stato da pochi giorni approvato dal Consiglio dei Ministri - così come quello precedente su questo tema, serve più a usare il tema della sicurezza per speculare un po’ sulle paure piuttosto che a risolvere i problemi.
Mi pare che il cuore di questo decreto sia quello di dare un messaggio: chi salva i migranti in mare non lo deve fare; il problema del Paese sono le ONG per cui si mettono multe o altro.
Io, invece, penso che i problemi che andrebbero affrontati siano altri: i respingimenti, i rimpatri, in particolare i rimpatri volontari per cui sono stati tolti i soldi, con il precedente decreto sicurezza, che servivano ad aiutare le persone che volevano ritornare nel proprio Paese d’origine a farlo.
Penso anche che un altro grande problema che non si vuole affrontare sia quello degli sbarchi fantasma, cioè le migliaia di persone che arrivano dalla Tunisia con piccole barche, attraverso organizzazioni criminali anche italiane che garantiscono poi anche l’arrivo a destinazione.
Questo lo dicono le Procure e anche tutti i sindaci siciliani che vivono questo problema in maniera significativa.
Tasse - Nell’ultimo anno la pressione fiscale è aumentata. Le famiglie sappiano che questo Governo ha consentito ai Comuni di aumentare le tasse locali che erano state bloccate fino adesso.
In un Paese come il nostro, in cui c’è un’evasione fiscale altissima, che se fosse recuperata garantirebbe un futuro molto migliore e il pagamento di tanti debiti, continuare a dare il messaggio che chi non paga alla fine sarà sanato non aiuta a raccogliere i contributi e a combattere l’evasione fiscale.
Come contrastare l’evasione fiscale è una questione decisiva per il Paese. La fatturazione elettronica ha dato un buon risultato e credo che servano misure come questa, che dicono che chi deve pagare le paga, esattamente come fanno i lavoratori dipendenti, senza possibilità di rientrare se si trasgredisce la legge.
Conti Pubblici - Bisogna partire dalla situazione economica del Paese e cioè che abbiamo 23 miliardi da recuperare per evitare l’aumento dell’IVA; che sono state sbagliate tutte le previsioni del bilancio 2019 per cui la crescita anziché essere dell’1,5% forse sarà dello 0,1% e questo vuol dire che ci saranno meno soldi che entrano nelle casse dello Stato e che possono poi essere spesi per i servizi.
Ora il Governo dice di voler fare anche la flat tax e abbassare le tasse ma il tema è dove si trovano i soldi.
Il problema vero dell’Italia lo indica lo spread ormai da un anno: quegli investitori che dovrebbero sostenere il debito con cui finanziare anche queste operazioni non si fidano più del Paese, quindi il debito costa sempre di più e alla fine pagheranno gli italiani.
Per il PD, innanzitutto, occorre abbassare il cuneo fiscale, cioè abbassare la tassazione sul lavoro dipendente perché la flat tax che mette tutti sullo stesso piano è un errore.
Inoltre chiediamo di lavorare per incentivare le imprese e investire sulla green economy, sul risanamento idrogeologico del Paese e sulla formazione per dare un futuro al Paese.                                                   

Franco Mirabelli

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