POESIA ITALIANA - IL 1400 - POLIZIANO

Ben venga maggio

Ben venga maggio

e 'l gonfalon selvaggio!


Ben venga primavera,

che vuol l'uom s'innamori:

e voi, donzelle, a schiera

con li vostri amadori,

che di rose e di fiori,

vi fate belle il maggio,


venite alla frescura

delli verdi arbuscelli.

Ogni bella è sicura

fra tanti damigelli,

ché le fiere e gli uccelli

ardon d'amore il maggio.


Chi è giovane e bella

deh non sie punto acerba,

ché non si rinnovella

l'età come fa l'erba;

nessuna stia superba

all'amadore il maggio


Ciascuna balli e canti

di questa schiera nostra.

Ecco che i dolci amanti

van per voi, belle, in giostra:

qual dura a lor si mostra

farà sfiorire il maggio.


Per prender le donzelle

si son gli amanti armati.

Arrendetevi, belle,

a' vostri innamorati,

rendete e cuor furati,

non fate guerra il maggio.


Chi l'altrui core invola

ad altrui doni el core.

Ma chi è quel che vola?

è l'angiolel d'amore,

che viene a fare onore

con voi, donzelle, a maggio.


Amor ne vien ridendo

con rose e gigli in testa,

e vien di voi caendo.

Fategli, o belle, feste.

Qual sarà la più presta

a dargli el fior del maggio?


-Ben venga il peregrino.-

-Amor, che ne comandi?-

-Che al suo amante il crino

ogni bella ingrillandi,

ché gli zitelli e grandi

s'innamoran di maggio.-