Poesie greche dell'età Arcaica Esiodo ESTATE

Quando il cardo fiorisce e la cicala canora,
posata sull'albero, versa l'acuto canto
continuo di sotto le ali, nel tempo dell'estate faticosa,
allora molto pingui son le capre e ottimo il vino,
e molto lascive le donne ma assai fiacchi gli uomini
cui Sirio inaridisce la testa e le ginocchia,
e la pelle è secca per la calura. Allora io mi abbaia
l'ombra di una rupe e vivo di Tracia
e dolce pane e latte di capre non più allattanti 
e carne di vitella pasciuta nel bosco e non ancora figliata
e di capretti di primo parto; e beverci sopra vino nero,
sdraiato all'ombra, sazio il cuore di cibo,
il viso rivolto al vivido soffio di Zefiro;
e da una fonte eterna fluente, che non sia torbida,
prendere tre parti d'acqua e versarvene un'altra di vino.