Viaggio della memoria 3

di Uccio Greco

Siamo giunti alla fine del viaggio. Ostinata irresolutezza! Volgo la testa indietro e pare un sogno, un vago ricordo che ha dato per un istante nuovo chiarore ai capelli bianchi.



Paese mio, amaramente mi manchi,
ma non c'è nessuno al quale
io possa ancora scrivere una lettera:
più non sono i volti che conobbi vivi
e che appena ieri popolavan le tue strade.

Aspetterò” l'eco ascolto ancora.

"Tornerò”, risposi” e per sempre ci perdemmo.

Oh, se non ricordo l'aria tua pulita

smarrita un lontano giorno di pioggia ottobrina!

E il tuo amato alto campanile

bussola per il viandante incerto!

E dove l'ombra della tua cupola dorata

sul vicolo vicino? E i primi batticuore

preziosi fiori per essere scordati?

La rondinella migratoria smise di garrire

e i cento ulivi tra i frantumi tremuli del sole

più non dettero ristoro al silenzio

afoso dei meriggi estivi.

Con un suono come il mare

soffia il vento della notte!

Così si sperde nella nebbia del tempo infame

quell'illusoria parte di ricca vita

che insieme consumammo e che ora muore.