POESIA DI RICERCA

A cura di Alberto Pellegatta
Igor De Marchi è nato nel 1971 a Vittorio Veneto e ha all’attivo diverse raccolte, tra le quali La terra del fuoco (Campanotto 1996), Resoconto su reddito e salute (Nuova dimensione 2003) e Tropico Fantasma (s.p. 2008). La sua è una scrittura scattante e ironica, che sa rallentare per cogliere anche i dettagli. Tutta l’opera è attraversata da una lucida presenza nel mondo, da una verve morale robusta e disincantata. Nei suoi versi circola un’autenticità ruvida: «Per quello che farai / ti sarà attribuito un compenso. / Soldi per il tuo tempo. / Non chiedere di più: / è quanto di meglio si possa avere». Perché tutto è una questione di prezzo: «sta bene a lui sta bene a me. / Allora ci accordiamo. / Si torna amici». Una poesia senza giri di parole: «Ognuno piange i propri morti. / Ciascuno il proprio / per non piangere più nessuno».
Le poesie che proponiamo provengono da Resoconto su reddito e salute, un libro importante per la nuova generazione di autori italiani, di cui non si è parlato abbastanza.
Seconda singolare
Qui si parla di te, non si fa altro –
della maniera che hai di appartenere
cose diverse, rapide persone
in fotogrammi gravide presenze.
Un suono articolato
discontinuo che mi sorprende
attraversando
il rumore nelle frequenze.
Io: io non dico più niente –
me ne sto in piedi e ti guardo,
ti attendo al senso tra le interferenze.
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Il mutuo
Sto pagando un mutuo di quindici anni
per l’appartamento in cui vivo.
Ho sottoscritto una polizza vita
di vent’anni. Il mio promotore
finanziario di fiducia
mi sottopone ogni quindici giorni
vantaggiose opportunità
di investimento a lungo termine.
Eppure stento a immaginarmi allora
brizzolato e limpido,
circondato da nipoti
gioiosi e figli amorevoli
come vuole la brochure
dell’assicurazione.